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Nutrizione artificiale: un kit personalizzato anche per chi è all’estero

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Sono ventimila le persone che, ricoverate in ospedale, soffrono di malnutrizione. Pazienti oncologici, neurologici, affetti da patologie renali, intestinali, epatiche, oppure vittime di incidenti che per soddisfare le loro necessità nutrizionali devono utilizzare la nutrizione artificiale.

La nutrizione artificiale

La tecnica può avvenire tramite sonde (nutrizione enterale) con supporto orale, naso-gastrico, o direttamente nel sangue (nutrizione parenterale) con un catetere venoso periferico o centrale, essenziale nei casi più complessi, soprattutto nei bambini.

Il kit a domicilio

Oggi nel nostro Paese sono circa 3 milioni i trattamenti di nutrizione parentale somministrati e, grazie a un servizio unico in Italia che va dalla composizione di sacche nutrizionali su misura per il paziente, realizzate dietro prescrizione medica, fino alla consegna a casa di tutti i materiali che servono per eseguire la terapia, queste persone possono condurre una vita quasi normale, anche all’estero. La cura a domicilio può essere altrettanto sicura ed efficace quanto quella in ospedale se gestita in modo corretto, anche con assistenza infermieristica.

Paolo Gandullia, Direttore della UOC di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva del Dipartimento di Scienze Pediatriche Generali e Specialistiche presso l’IRCCS Giannina Gaslini di Genova, spiega quanto la nutrizione parentale sia una terapia salvavita e per farla a domicilio è indispensabile formare il paziente e il caregiver con l’aiuto di infermieri specializzati.

Inutile dire che il servizio di fornitura e assistenza delle sacche nutrizionali e dei relativi kit di strumenti deve garantire una sicurezza molto elevata, con l’utilizzazione di protocolli specifici e di monitoraggio in grado di assicurare una significativa riduzione del rischio infettivo e/o degli altri rischi della procedura. I nutrimenti (preparazioni galenico magistrali messe a punto su misura) o specialità medicinali, sono contenuti in piccole sacche prodotte sotto strettissimo controllo.

Tutti i passaggi del processo produttivo sono monitorati e sottoposti a test sul prodotto finito a garanzia della sterilità. Un altro elemento importante per la sicurezza della terapia è il trasporto delle specialità medicinali che deve essere effettuato secondo le attuali normative vigenti in materia con mezzi a temperatura controllata come anche la conservazione al domicilio delle sacche galeniche con un frigorifero dedicato.

Il modello assistenziale deve essere poi personalizzato sul singolo paziente, vista la differenza di età, tipologia e gravità della patologia, stili di vita . Anche in questo caso viene in soccorso la prospettiva della partnership con un provider esterno di esperienza che possa garantire qualità e sicurezza dei materiali utilizzati ma anche formazione e counseling per pazienti e caregiver e supporto di personale domiciliare infermieristico specializzato e dedicato.

 

Le otto regole per la nutrizione parenterale domiciliare

 

1. Conoscenza della cultura nutrizionale come strumento di base

2. Disponibilità di un Team Nutrizionale con personale dedicato (medico, farmacista, dietista, infermiere)

3. Esperienza delle manovre in “asepsi” (prevenzione delle infezioni con strumenti e materiali sterilizzati)

4. Disponibilità di un accesso venoso centrale mediante catetere temporaneo o a permanenza

5. Ampia disponibilità di prodotti specifici e soluzioni nutrizionali, materiali di medicazione dedicati

6. Protocolli operativi condivisi e scritti

7. Conoscenza delle complicanze e dei loro segni premonitori

8. Disponibilità di una struttura dedicata che prenda in carico il malato



www.repubblica.it 2022-08-10 10:31:38

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