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Vaccini e vaiolo delle scimmie: l’altra faccia della libertà di scelta

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I genitori dei bambini che frequentano un asilo nido in Illinois stanno sperimentando sulla loro pelle la “libertà di scelta” tanto invocata negli anni scorsi riguardo ai vaccini. Il riscontro del vaiolo delle scimmie in una educatrice ha infatti sollevato la questione su cosa fare con le decine di persone con cui la donna era venuta a contatto. Agli adulti è stato offerto il vaccino Jynneos, autorizzato, oltre che per il vaiolo, anche contro questa infezione emergente, ma il prodotto non è approvato sotto i 18 anni, come ovviamente sono i piccolissimi che frequentavano il centro.

Dato che il vaccino può essere tanto più efficace quanto più precocemente viene dato dopo l’esposizione al virus, nel giro di un’ora la Food and Drug Administration ha dato una speciale autorizzazione individuale per la somministrazione anche a questi piccolissimi, lasciando ai genitori la libertà di scelta. Ma è una libertà che li mette al muro, dal momento che nessuno al momento è in grado di fornire loro dati certi su cui basare la loro decisione: vaccinare i loro figli con un prodotto mai sperimentato in quella fascia di età o rischiare di aspettare la possibile comparsa del vaiolo delle scimmie, che nei più piccoli potrebbe essere molto pericoloso?

Con Covid colpiti anche i giovani ma sono arrivati i vaccini

Due anni e mezzo di pandemia dovrebbero averci abituato a navigare l’incertezza, ma con Covid-19 nessuno si è mai trovato in questa situazione: inizialmente sembrava che la malattia risparmiasse del tutto i più giovani, protetti dalla tempestiva chiusura delle scuole; quando si è capito che anche loro, seppur più raramente degli anziani, potevano risentire in maniera acuta e cronica dell’infezione, avevamo già a disposizione vaccini sicuri, sperimentati secondo tutti i criteri in studi controllati, di cui conoscevamo vantaggi e limiti. In Europa restano ancora esposti i minori di 5 anni, e questo ci preoccupa, ma sempre con la consapevolezza che i casi gravi e letali in questa fascia di età non sono frequenti.

Col vaiolo delle scimmie è esattamente il contrario. La malattia, che può essere banale oppure molto dolorosa negli adulti, al di fuori dell’Africa ha tuttavia provocato pochissime vittime. Diffusa per ora in larghissima maggioranza negli uomini che fanno sesso con altri uomini, non abbiamo ancora avuto modo di verificare se nei più piccoli si manifesta con la stessa gravità che si vede nel continente africano, dove si è diffuso per decenni, ignorato dai Paesi ricchi.

In Africa il 90% dei casi tra bambini e adolescenti

In Africa centrale, in particolare, il vaiolo delle scimmie riguardava nel 90% dei casi bambini e adolescenti, uno su dieci dei quali non sopravviveva alla malattia, per encefalite, sepsi o ostruzione delle vie aeree a causa del massiccio ingrossamento dei linfonodi, mentre altri rimanevano ciechi a causa delle lesioni sulla cornea. Già dalla fine del decennio scorso, tuttavia, già in Africa il virus sembrava aver cambiato “comportamento”: uno studio pubblicato su Lancet Infectious Disease nel 2019 mostrava come, nell’epidemia dei due anni precedenti in Nigeria, l’infezione fosse passata dalle aree rurali a quelle cittadine, e da una prevalenza nella popolazione pediatrica a puntare più sui giovani adulti, con lesioni genitali nel 70% dei casi.

Dati sui sintomi pediatrici oggi mancano, come ammettono i Centri per il controllo delle malattie di Atlanta, che ricordano la pericolosità dell’infezione per persone immunocompromesse o con malattie della pelle come l’eczema. Ma d’altra parte mancano anche i dati con cui possiamo rassicurare i genitori che intendono vaccinare i loro figli contro Covid-19. Nel caso del vaccino Jynneos, non sono stati condotti trial pediatrici, e anche per gli adulti ci si basa per lo più su studi che, su piccoli campioni, sembrano escludere reazioni gravi. L’efficacia è dedotta da studi su primati non umani o dall’aumento nel sangue di anticorpi contro il vaiolo che in laboratorio neutralizzano anche quello delle scimmie. Non abbiamo certezze sull’epidemia in corso, per la quale sta partendo solo ora l’osservazione, per identificare la diversa evoluzione dei soggetti ugualmente esposti al virus, vaccinati oppure no.

La libertà è un bene prezioso, esercitarla non è sempre facile.

 



www.repubblica.it 2022-08-12 05:12:40

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