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Ebola: Oms, raccomandato l’uso di 2 anticorpi monoclonali – Medicina

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(ANSA) – ROMA, 19 AGO – L’Organizzazione Mondiale della
Sanità (Oms) ha pubblicato la prima linea guida per la terapia
della malattia da virus Ebola, con nuove raccomandazioni per
l’uso di due anticorpi monoclonali. L’Oms chiede alla comunità
internazionale di aumentare l’accesso a questi medicinali
salvavita.
   
Ebola è una malattia grave e spesso mortale ma si è
dimostrato che la diagnosi precoce e il trattamento con cure di
supporto, con reintegrazione di liquidi ed elettroliti e
trattamento dei sintomi, migliorano significativamente la
sopravvivenza. Ora, a seguito di una revisione sistematica e di
una meta-analisi di studi clinici, l’Oms ha formulato forti
raccomandazioni per due trattamenti con anticorpi monoclonali:
mAb114 (Ansuvimab; Ebanga) e REGN-EB3 (Inmazeb). Le
sperimentazioni cliniche sono state condotte durante le epidemie
di Ebola, con la più grande sperimentazione condotta nella
Repubblica Democratica del Congo, “a dimostrazione che il
massimo livello di rigore scientifico – afferma l’Oms – può
essere applicato anche durante le epidemie di Ebola in contesti
difficili”. Le due terapie raccomandate hanno dimostrato chiari
benefici e pertanto possono essere utilizzate, spiegano gli
esperti, per tutti i pazienti confermati positivi per la
malattia da virus Ebola, compresi gli anziani, le donne in
gravidanza e allattamento, i bambini e i neonati nati da madri
con Ebola confermata entro i primi sette giorni dalla nascita. I
pazienti devono ricevere gli anticorpi monoclonali
neutralizzanti raccomandati il ;;prima possibile dopo la
conferma di laboratorio della diagnosi. L’Oms ha anche incluso
una raccomandazione sulle terapie che non dovrebbero essere
utilizzate per il trattamento dei pazienti: queste includono
ZMapp e remdesivir.
   
“Ebola era percepita come una malattia-killer quasi certa,
tuttavia non è più così – ha affermato Robert Fowler,
dell’Università di Toronto e co-presidente del gruppo di
sviluppo delle linee guida -. Il fornire le migliori cure
mediche di supporto ai pazienti, combinate con il trattamento
con anticorpi monoclonali MAb114 o REGN-EB3, ora porta al
recupero per la stragrande maggioranza delle persone”. (ANSA).
   

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