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Cervello: ecco perché sogniamo – la Repubblica

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Inoltriamoci nella materia del sogno. L’antropologo Maurizio Bettini ci racconta una fascinazione perenne e lo psicanalista Vittorio Lingiardi i suoi enigmi. E i neuroscienziati raccolgono dati in diretta, esplorando i mondi notturni, sospesi tra l’istantaneità degli impulsi elettrici e la potenza delle immagini oniriche. “La vita nasce di notte” si intitola l’indagine del nuovo numero del mensile “Salute”, che ci porta nella straordinaria complicazione di una realtà che ci accomuna. Se tutti sappiamo, più o meno, perché dormiamo, chi può rispondere con ragionevole certezza alla domanda successiva? Perché sogniamo?

Un percorso di risposte possibili si trova nelle pagine del mensile (in edicola giovedì con la Repubblica, La Stampa e i giornali del Gruppo Gedi). Il cervello è, oggi, l’organo più discusso e studiato e continua a nascondere un caleidoscopio di segreti. Le logiche dell’ammasso dei neuroni che abbiamo nella scatola cranica assomigliano alla trama di un thriller ed è affascinante, poche pagine più in là, dopo il dossier onirico, immergersi nel racconto di Stefano Pluchino. Neuroscienziato, leader del Laboratorio di Neuroimmunologia Rigenerativa a Cambridge, Gran Bretagna, riproduce cervelli in forma di organoidi: cervelli mini, semplificati rispetto allo standard, creati da colonie di cellule staminali, e tuttavia miracoli di bioingegneria. Così sofisticati da riprodurre architetture nervose e funzioni biologiche e in grado di mostrarci che cosa accade nei nostri cervelli, quando si ammalano e invecchiano: dai processi di neuroinfiammazione alle involuzioni della senescenza.

Leggendo “Salute”, si viaggia in un’epopea scientifica che riguarda ognuno di noi: dalle funzioni evolutive dei sogni alle future terapie anti-Alzheimer, la conoscenza del corpo e dell’Io si sta rivoluzionando in modi che sfuggono ai non addetti ai lavori. L’esempio sono gli “Human Atlases”, di cui parla Pluchino: mappe ad altissima risoluzione di organi e tessuti, costruite dall’ibridazione di informazioni eterogenee, biologiche, ormonali, genetiche.

Cominciamo a disporre di una sorta di enciclopedia 2.0 del corpo umano che spalanca una nuova visione sui concetti di salute e di malattia: un mondo parallelo, coinvolgente e sconcertante almeno quanto quello che frequentiamo nei sogni.

A proposito di sogni, stavolta a occhi aperti, l’estate ci spinge a cambiare. Immaginando, per esempio, di diventare protagonisti in qualche sport, immedesimandoci nelle imprese di campioni e medaglie d’oro. L’inchiesta sui bioritmi e l’attività fisica è l’occasione per mettersi alla prova in modo intelligente, scoprendo tempi e approcci, secondo ciò che gli specialisti definiscono il “Diagramma”. E’ la delicata relazione che si costruisce tra l’organismo, l’attività dei muscoli e il contributo della mente. E’ così che la sfida a se stessi permette di raggiungere risultati concreti.

“Salute” accompagna lettori e lettrici in una migliore conoscenza d noi stessi e ha scelto il numero di agosto per fare il punto sul tormentone di ogni estate: integratori sì o no? Non sempre la voglia smodata di pillole e pastiglie è giustificata, come rivela l’ultimo report dagli Usa. Vantaggi e pericoli si equivalgono. Il primo passo è evitare il fai-da-te, il secondo consultare un medico. D’estate come d’autunno, quando torneremo a fare i conti con le ombre del Covid. Come? In molti modi, spiega il direttore Daniela Minerva, a cominciare da una forma universale di buonsenso (troppo trascurata) chiamata “prevenzione”: continuiamo a indossare le mascherine e miglioriamo i sistemi di aerazione negli ambienti chiusi.



www.repubblica.it 2022-08-24 07:04:05

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