Tutte le notizie qui
Backaout
Backaout

Tumori ginecologici, quando e come è possibile prevenirli

44

- Advertisement -


Sono 1.340 le donne che ogni anno si trovano ad affrontare un tumore ginecologico nelle Marche. Neoplasie ancora poco conosciute, per cui la prevenzione e una diagnosi precoce possono invece fare la differenza. A spiegarlo sono stati gli esperti intervenuti nel corso di Buonasera Marche Show – Speciale Tumori Ginecologici “Prevenire è volerTi bene”, evento andato in scena negli scorsi giorni presso la celebre Rotonda a Mare di Senigallia, in occasione del mese sulla sensibilizzazione sui tumori ginecologici. Il convegno è stato organizzato dal gruppo SODICO S.r.l. e da Loto OdV, in collaboraizone con l’Università Politecnica delle Marche, l’Azienda Ospedaliero-Universitaria delle Marche e la Fondazione Policlinico Gemelli di Roma.

 

Il tumore ovarico

In casi come quello del carcinoma ovarico la prevenzione riguarda principalmente le forme ereditarie, legate alla presenza di mutazioni genetiche come BRCA 1 e 2, che aumentano drasticamente il rischio di sviluppare una neoplasia. Nelle Marche è attivo ad Ancona il Centro ad Alta Specializzazione di riferimento Regionale di Genetica Oncologica “Prof. Riccardo Cellerino”, che da due decenni si occupa di prendere in carico ed effettuare la profilazione genetica delle sindromi oncologiche eredo-familiari. Così da indirizzare le pazienti a rischio verso percorsi di prevenzione mirati, che permettono di minimizzare i rischi di sviluppare una patologia, e garantiscono le migliori chance di diagnosi e intervento precoci nei centri specialistici della regione.

“Presso l’Unità Operativa Complessa dell’Ospedale «Principe di Piemonte» di Senigallia è possibile effettuare controlli oncologici sia come diagnosi precoce dei tumori del collo uterino, colposcopia, che, per i tumori del corpo uterino, isteroscopia diagnostica ed operativa”, ha ricordato ad esempio Mario Massacesi, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Ostetricia e Ginecologia. “Il servizio ecografico è inoltre in grado di effettuare controlli per il tumore ovarico con la metodologia IOTA. Da due anni è inoltre attivo un ambulatorio dedicato alla «Ginecologia Oncologica ed alla Ginecologia per la Paziente Oncologica», infine la terapia chirurgica viene eseguita secondo le linee Guida attuali anche in Laparoscopia quando indicato, ed alle pazienti viene assicurato un post intervento coordinato con la Unità operativa di Oncologia di riferimento”. Servizi simili – hanno spiegato gli esperti nel corso del convegno – garantiscono le migliori chance di guarigione, e in molti casi gli interventi non mettono a rischio la fertilità femminile. “Nel caso del carcinoma ovarico, a differenza di quelli del collo uterino, ad oggi non esistono programmi di screening efficaci”, ha sottolineato Giovanni Scambia, Direttore Scientifico e Direttore U.O.C. di Ginecologia Oncologica della Fondazione Policlinico Universitario ‘A. Gemelli’ IRCCS. “L’unica eccezione è quella delle donne portatrici di mutazione genetica. Esistono però test efficaci in grado di identificare la presenza della mutazione e a questi esami dovrebbero sottoporsi le donne con familiarità per neoplasie ginecologiche”.

Anche quando prevenzione e diagnosi precoce non danno i frutti sperati, oggi sono disponibili terapie estremamente efficaci, che hanno portato quella che gli esperti definiscono una “rivoluzione copernicana” nella cura dei tumori ginecologici. “In particolare in quello dell’ovaio nuove terapie sono emerse prepotentemente grazie alla continua innovazione e ricerca scientifica”, ha spiegato Rossana Berardi, Ordinario di Oncologia presso l’Università Politecnica delle Marche e Direttore della Clinica Oncologica dell’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche. “Tra queste, ricordiamo i PARP inibitori, i farmaci antiangiogenici e l’immunoterapia. Per contrastare la malattia bisogna svolgere una profilazione genetica e molecolare che consente di ottenere miglioramenti nella quantità e qualità di vita”.

Il tumore al collo dell’utero

Nel corso del convegno è stato dedicato ampio spazio al tumore della cervice uterina, una neoplasia per la quale la prevenzione passa principalmente per la vaccinazione anti-HPV e i programmi di screening. “Nel caso in cui la neoplasia sfugga alla prevenzione, la conoscenza e l’attenzione ai sintomi con cui può manifestarsi permette di rivolgersi ad uno specialista per una diagnosi quanto più precoce”, ha ricordato Andrea Ciavattini, Ordinario di Ginecologia e Ostetricia presso l’Università Politecnica delle Marche e Direttore della Clinica Ostetrica e Ginecologica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona. “Sanguinamenti vaginali, spontanei o dopo i rapporti, perdite vaginali anomale o dolore irradiato alla schiena possono essere la spia di una neoplasia cervicale e devono essere pertanto indagati tempestivamente”.

Un video per far parlare di prevenzione i giovani

Nel corso dell’evento, i giovanissimi dell’Interact del Distretto 2090 ed in particolare dell’Interact di Senigallia, associazione di club di servizio istituita dal Rotary International per i ragazzi di età compresa tra i 12 e i 18 anni, hanno presentato in anteprima il video #atupertuconl’HPV nel contesto del progetto #prevenzionevirale. Il Rappresentante Distrettuale Leonardo Tamburi ha sottolineato l’importanza che i giovani parlino ai giovani su un tema importante quale quello della prevenzione ed in particolare della vaccinazione contro l’HPV, utilizzando strumenti moderni quali video e social.

 

“La nostra Associazione nasce per informare l’opinione pubblica su una malattia poco conosciuta come il carcinoma dell’ovaio – ha dichiarato Sandra Balboni, Presidente di Loto Odv – Siamo lieti di collaborare con i più importanti esperti italiani su iniziative specifiche dedicate ai tumori ginecologici. Esiste infatti ancora scarsa cultura su questa neoplasia, soprattutto sulla prevenzione che rimane un’arma molto efficace e che va quindi promossa il più possibile”.  “Oggi – fa eco Claudia Colomboni, Responsabile marketing e comunicazione del Gruppo SODICO – siamo qui con l’obiettivo comune di promuovere e sensibilizzare l’importanza della prevenzione oncologica – ha sottolineato – ed è un onore, per la mia famiglia e per tutte le persone che lavorano con noi, aver potuto dare il nostro appoggio e contributo”. L’alta complessità raggiunta e la qualità della presa in carico dei pazienti oncologici si devono ad una progettualità ambiziosa ed efficace che ha creato una rete oncologica virtuale, il CORM (Centro Oncologico e di Ricerca delle Marche), oggi di assoluta avanguardia a livello nazionale, ha concluso Michele Caporossi, Direttore generale dell’Azienda Ospedali Riuniti di Ancona.



www.repubblica.it 2022-09-09 15:01:04

This website uses cookies to improve your experience. We'll assume you're ok with this, but you can opt-out if you wish. Accept Read More