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Esmo 2022, l’oncologia europea punta alla sostenibilità ambientale, ma si teme che la…

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Dopo due edizioni online a causa pandemia, il Congresso della Società europea di oncologia medica (Esmo) torna in presenza a Parigi dal 9 al 13 settembre all’insegna della sostenibilità. Niente borse congressuali, niente programmi e comunicati stampati su carta, posate, bicchieri e box lunch tutte riciclabili perché – recitano i tanti tabelloni che si incontrano girando per il centro congressi Paris Expo Porte de Versailles “Because Esmo Cares. And you Care!”. Con oltre 1.900 abstract e circa 25mila oncologi da tutta Europa, l’appuntamento di Parigi rappresenta un’occasione per provare a capire quali sono stati i progressi scientifici che si è riusciti ad ottenere negli ultimi anni nonostante lo stop imposto dalla pandemia e con gli occhi ora puntati sulla crisi energetica che rischia di mettere nuovamente il freno alla ricerca scientifica.

In che modo l’oncologia può essere sostenibile

Ponendo la sostenibilità dell’oncologia al centro dell’evento di quest’anno, la Società europea vuole dimostrare il proprio impegno a intraprendere azioni volte a prevenire l’esaurimento delle risorse sanitarie, in modo che rimangano disponibili a lungo termine e rendano accessibili le cure oncologiche a tutti coloro che ne hanno bisogno. “Il primo modo importante attraverso cui l’ESMO può, e contribuisce, alla sostenibilità del sistema sanitario generale è alimentando lo sviluppo professionale degli oncologi e supportandoli nella loro pratica quotidiana”, ha spiegato il presidente dell’ESMO, la prof.ssa Solange Peters.

L’impatto della crisi energetica sull’oncologia

L’urgenza della sostenibilità ambientale arriva proprio mentre l’Europa deve affrontare un’altra crisi, quella energetica causata dal conflitto russo-ucraino. Che conseguenze si temono per il settore della salute e dell’oncologia? “La crisi pandemica ci ha catapultati in una situazione mai vista prima che ha piegato il sistema sanitario in tutti i paesi”, risponde Rosa Giuliani, del Clatterbridge Cancer Centre, e direttore Public Policy di ESMO, che aggiunge: “I conflitti in corso e la conseguente crisi energetica ci preoccupano. E’ importante capire bene come saranno investite le risorse che devono essere dedicate per poter avere degli effetti a lungo termine e proteggere la salute dei cittadini europei. Non c’è dubbio che quest’ulteriore momento di difficoltà avrà inevitabilmente un impatto anche sulla salute e sull’oncologia”. Concorda su questo anche Giuseppe Curigliano, membro del direttivo nazionale Aiom, professore di Oncologia Medica all’Università di Milano e Direttore Divisione Sviluppo di Nuovi Farmaci per Terapie Innovative allo IEO. “Sto chiedendo al mio staff di spegnere gli interruttori quando non servono, ad evitare di consumare corrente inutilmente e a spegnere i computer quando si esce dall’ospedale. Per il momento non stiamo vedendo delle ripercussioni e non credo che negli ospedali vedremo mai conseguenze pesanti perché è impensabile ma forse dovremmo ripensare in altro modo alla programmazione energetica del nostro paese”.

Il rischio che si tagli sulla prevenzione

A preoccupare gli oncologi (soprattutto quelli italiani) è anche l’impatto che il caro-energia e il conseguente aumento della povertà sociale potranno avere anche sulla prevenzione e in particolare sugli stili di vita. “Se ci sarà una recessione economica – spiega Curigliano – molte famiglie avranno meno possibilità di accedere alle cure e questo provocherà un aumento dei problemi di salute. Se parliamo anche di prevenzione a tavola è evidente che chi ha problemi di natura economica non riuscirà a mangiare sano perché fare la spesa scegliendo alimenti sani costa più caro. Per questo servono programmi politici di lungo periodo ed impegni concreti”.

Il Piano per il controllo del cancro entro il 2023

Tuttavia, le iniziative a supporto dei medici nel loro lavoro non possono da sole garantire la sostenibilità della professione medica, se il numero di oncologi in un dato sistema sanitario non è proporzionato ai bisogni della popolazione di pazienti che assistono. “Questo è il motivo per cui – ha proseguito Solange Peters – l’ESMO sta ora agendo per ridurre al minimo l’impatto complessivo del cancro sulle risorse sanitarie imponendo un impegno tangibile nella prevenzione e nello screening del cancro e prendendosi cura dell’ambiente in cui ogni oncologo opera”. In questa direzione, la Società è stata per diversi anni il principale partner strategico dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nello sviluppo e nella sperimentazione di uno strumento nazionale di determinazione delle priorità e dei costi per il controllo del cancro dell’OMS-IARC che sarà lanciato nel 2023. Lo strumento aiuterà i governi ad intensificare i loro piani nazionali di controllo del cancro.

Capire la malattia per fornire cure migliori ai pazienti

Il programma scientifico dà concretezza allo slogan di quest’anno ‘Capire la malattia per fornire cure migliori ai malati di cancro’. E’ incentrato in particolare su nuovi paradigmi di trattamento e innovazioni che promettono di migliorare la cura del cancro nel prossimo futuro, comprese le terapie dello sviluppo, gli strumenti basati sull’IA, la biopsia liquida e la terapia cellulare CAR-T nei tumori solidi.

La medicina di precisione e la digitalizzazione

Negli ultimi anni, i maggiori progressi nella diagnosi e nel trattamento dei pazienti oncologici sono avvenuti grazie a una comprensione approfondita dei meccanismi della malattia anche attraverso l’uso di strumenti molecolari e digitali che continuano a prendere slancio. “Stiamo entrando in un’era dell’oncologia moderna in cui i dati sui farmaci devono essere integrati con la medicina di precisione, i biomarcatori, gli strumenti digitali e l’intelligenza artificiale, quindi è davvero importante che noi oncologi discutiamo su come ottimizzare l’attuazione di questi progressi, ” afferma Fabrice André, dell’Istituto Gustave-Roussy di Villejeuf, in Francia, presentando il programma scientifico del Congresso ESMO 2022 di cui è co-presidente con Charles Swanton, del Francis Crick Institute di Londra.

Il ruolo dell’inquinamento per i tumori del polmone

Come negli anni precedenti, i dati clinici più importanti saranno presentati nelle tre sessioni presidenziali pomeridiane. Nella conferenza stampa di apertura del Congresso, Charles Swanton, del Francis Crick Institute, Londra, Regno Unito, co-presidente scientifico del Congresso ESMO 2022, anticipa che presenterà uno studio che esplora i legami tra inquinamento atmosferico e cancro ai polmoni, in particolare come l’inquinamento atmosferico provoca il cancro ai polmoni in modi del tutto inaspettati: non attraverso meccanismi mutazionali diretti, ma attraverso un percorso infiammatorio.

Le combinazioni di terapia adiuvante e neoadiuvante

Il secondo Simposio presidenziale, l’11 settembre, si concentrerà sui risultati delle combinazioni di terapia adiuvante e neoadiuvante. “I risultati dello studio CheckMate 914 mostreranno l’uso del trattamento adiuvante con nivolumab più ipilimumab a confronto con il placebo nei pazienti con carcinoma a cellule renali localizzato ad alto rischio di recidiva dopo nefrectomia”, prosegue Swanton. “Questo sarà seguito dai risultati primari di KEYNOTE-412, che esaminano pembrolizumab vs placebo in pazienti sottoposti a terapia chemioradioterapica per carcinoma a cellule squamose della testa e del collo localmente avanzato”.



www.repubblica.it 2022-09-09 13:45:19

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