Tutte le notizie qui
Backaout
Backaout

Vaiolo scimmie: calano ancora contagi, -22% i 7 giorni – Sanità

26

- Advertisement -


(ANSA) – ROMA, 20 SET – Continua a rallentare l’epidemia di
vaiolo delle scimmie: secondo l’ultimo aggiornamento
dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), nella settimana
tra il 12 e il 18 settembre si sono verificati 3.794 contagi nel
mondo, il 22% in meno rispetto alla settimana precedente, quando
si erano registrati 4.863 casi. Complessivamente è giunta a
61.753 la conta dei casi confermati, a cui se ne aggiungono 533
classificati come probabili. Sono invece 23 i decessi, uno in
più rispetto alla settimana scorsa, verificatosi in Sudan.
   
Gli Stati Uniti rappresentano ancora il Paese maggiormente
colpito, con più di un terzo dei casi globali (22.957), ma
nell’ultima settimana si è registrata una riduzione dei nuovi
casi del 32,5%; seguono Spagna (7.037), Brasile (6.649), Francia
(3.898), Germania (3.563), Regno Unito (3.552), Perù (2.054),
Canada (1.363), Colombia (1.260), Paesi Bassi (1.209).
   
Dall’ultimo rapporto dell’Oms non emergono cambiamenti nel
profilo dei pazienti: la gran parte (il 97,4%) continua a essere
di sesso maschile, con un età mediana di 35 anni e, nei casi in
cui è noto l’orientamento sessuale, il 90,9% si dichiara uomo
che ha rapporti sessuali con altri uomini.
   
Intanto, dall’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di
Udine arriva l’ipotesi di una nuova possibile modalità di
trasmissione dell’infezione: i tatuaggi. Sulle pagine della
rivista Internal and Emergency Medicine, i ricercatori hanno
descritto il caso di un trentanovenne positivo al vaiolo delle
scimmie. Il paziente aveva fatto un tatuaggio in Spagna 7 giorni
prima della comparsa dei sintomi. Le prime lesioni tipiche della
malattia sono comparse proprio nell’area tatuata. Serve “una
rinnovata attenzione alle attività che comportano contatti
stretti, come i negozi di tatuaggi; occorre prestare particolare
attenzione alla sterilizzazione degli strumenti e
dell’inchiostro per ridurre al minimo la trasmissione di agenti
infettivi”, scrivono gli autori dello studio. (ANSA).
   

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA