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Perché con l’autunno l’emicrania peggiora

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Le temperature e il calendario segnano ufficialmente l’inizio dell’autunno, una stagione difficile per chi convive con l’emicrania con aura, due milioni e mezzo solo in Italia, si stima. Già, perché i cambiamenti stagionali, dalla luce all’instabilità metereologica, ma anche la ripresa delle attività lavorative e delle scuole, influenzano il nostro cervello. Adattarsi diventa così un po’ più difficile per chi soffre di emicrania con aura, e d’aiuto, accanto alle strategie farmacologiche, possono arrivare anche quelle nutraceutiche.

 

L’aiuto della nutraceutica

A ricordarlo, proprio in occasione dell’arrivo dell’autunno, è Giorgio Dalla Volta, Coordinatore Sezione Regione Lombardia della Società Italiana Studio Cefalee -S.I.S.C. e Direttore del Centro Cefalee dell’Istituto Clinico Città di Brescia-Gruppo San Donato: “Come in ogni altra patologia, alcune terapie farmacologiche possono non essere efficaci o scarsamente tollerate. Da qui la necessità nella pratica clinica di approcci alternativi per il trattamento di questa patologia come, per esempio, il ricorso ai nutraceutici. Sono degli integratori alimentari in grado di fornire benefici per la salute e il loro uso sta diventando sempre più diffuso”. In particolare sembrano essere d’aiuto tre sostanze naturali: il minerale magnesio e gli estratti di due piante: il Partenio e la Griffonia. “Diversi studi scientifici – prosegue l’esperto – hanno dimostrato che l’integratore che li riunisce può essere utilizzato sia come terapia preventiva che in fase acuta. Riesce a ridurre la frequenza degli attacchi e i sintomi correlati all’emicrania con aura, migliorando così la qualità di vita e a ridurre la durata e la disabilità del fenomeno aura, se assunto in acuto al primo insorgere del fenomeno visivo”.

L’emicrania con aura in autunno

La caratteristica di questo tipi di emicrania infatti – molto più frequente nelle donne rispetto agli uomini – è che la fase dolorosa è preceduta dalla cosiddetta aura: un momento, che può durare anche un’ora, caratterizzato dalla comparsa di disturbi alla vista, del movimento e difficoltà nel parlare. Reversibili ma deabilitanti. “I sintomi legati all’aura possono determinare una importante disabilità – riprende Dalla Volta – Il disagio e la spossatezza post-attacco tendono poi a proseguire anche nelle 24 ore successive. Più della metà dei pazienti rifrisce di avere gravi limitazioni a svolgere le proprie attività, mentre solo uno su dieci sostiene di riuscirci senza problemi. Tutto ciò risulta molto problematico per l’intero sistema socio-sanitario, dal momento che l’emicrania colpisce soprattutto la fascia di popolazione in età produttiva”.

 

Come dicevamo, l’autunno, con la ripresa delle attività dopo la pausa estiva, rappresenta una sfida ulteriore per questi pazienti. “La pressione barometrica che cambia con l’arrivo dell’autunno, l’instabilità, il cambio della luce e la progressiva riduzione delle ore di sole esercitano un effetto destabilizzante sulle nostre reti neuronali, inducendo una ulteriore destabilizzazione dell’ipereccitabilità neuronale della corteccia cerebrale dei pazienti emicranici”, sottolinea Dalla Volta. D’aiuto, soprattutto in questo periodo, possono essere anche le risorse messe a disposizione del sito www.emicraniaconaura.it (realizzato col contributo di Aesculapius Farmaceutici), attraverso cui è possibile rivolgere direttamente agli esperti domande su sintomi, diagnosi e rimedi. Ciclicamente sono organizzate anche delle dirette con medici specialistici sulla pagina Facebook del portale (www.facebook.com/emicraniaconauraaddio).



www.repubblica.it 2022-09-22 12:39:02

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