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Alzheimer e Sla,nel bresciano due poli al top in accoglienza – Sanità

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(ANSA) – ROMA, 04 OTT – A Carpenedolo nascono due nuovi poli
innovativi dedicati all’accoglienza delle persone con Alzheimer
e Sla. Si tratta dell’estensione della struttura assistenziale
Fondazione S. Maria del Castello. “Villaggio Insieme”, questo è
il nome del progetto che esprime tutta la filosofia del
“prendersi cura” della storica Rsa. Frutto di competenze
multidisciplinari e soluzioni tecnologicamente avanzate, nasce
dal bisogno di offrire una risposta mirata e nuova al bisogno
emergente di assistenza del territorio lombardo per queste
patologie ad alta complessità. Due percorsi di malattia che,
seppur in modo del tutto diverso, hanno un impatto devastante
sul sistema di vita della persona.
   
” Proprio alla Vigilia della Giornata del Dono raccontiamo
questa nuova tappa di un progetto che sarà un fiore
all’occhiello per l’accoglienza di patologie così complesse
nella loro gestione e che coinvolgono numeri sempre più
importanti in Lombardia”, dichiara Simona Tironi, vicepresidente
Commissione Sanità e Politiche Sociali di Regione Lombardia,
aggiungendo che “Villaggio Insieme” è un esempio concreto di
come, a partire dall’ascolto del bisogno, la comunità si prenda
cura dei più fragili e, al tempo stesso, del proprio futuro,
attraverso competenza, passione e capacità di lavorare insieme
per il bene comune”.
   
I numeri in Lombardia sono impressionanti: 100mila persone
convivono con queste due severe malattie neurodegenerative. Per
la maggioranza si tratta di adulti con Alzheimer, che vivono un
deterioramento progressivo, cronico ed irreversibile delle loro
funzioni cognitive. La SLA, seppur nella sua rarità, coinvolge
circa 1.000 lombardi, compromettendo rapidamente i muscoli
volontari preposti a movimento, respirazione, deglutizione e
comunicazione. “Villaggio Insieme”, con 40 posti per Alzheimer e
20 dedicati alla SLA, è un progetto unico nel suo genere
.”Villaggio Insieme. Insieme perché abbiamo creduto nel sogno
di creare un luogo che vada oltre lo scorrere del tempo e che
permetta di far attraversare la malattia con dignità”, dichiara
Fausta Brontesi, presidente di Fondazione S. Maria del Castello.
   
“Noi faremo – continua – il nostro lavoro. In alleanza con le
istituzioni e le associazioni dei pazienti. Ci impegneremo
perché il nostro “prenderci cura” sia capace di imparare ogni
giorno, e sempre più, dagli specialisti. Se stiamo realizzando
tutto questo è proprio grazie ad un grande lavoro di squadra.
   
Insieme, appunto”. (ANSA).
   

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