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>ANSA-BOX/Sanità: 190 infermieri senza Pec, ordine li sospende – Medicina

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di Giacomo Rizzo
(ANSA) – TARANTO, 09 OTT – Sospesi dall’albo e quindi
dall’incarico per non avere attivato la Posta elettronica
certificata (Pec). E’ accaduto a 190 infermieri della provincia
di Taranto ai quali l’Ordine nei giorni scorsi ha notificato il
provvedimento con invito a sanare con urgenza la propria
posizione. Una vicenda che non ha mancato di suscitare polemiche
considerando la carenza di infermieri in tutta Italia.
   
Dal 2009 la posta elettronica certificata è obbligatoria per
gli ordini professionali e gli iscritti hanno il dovere di
adeguarsi. Il presidente dell’Ordine delle professioni
infermieristiche (Opi) di Taranto, Pierpaolo Volpe, ha
richiamato circa 700 professionisti e per 90 di essi è scattata
la sospensione in quanto avrebbero ignorato la prima diffida che
concedeva loro 30 giorni per mettersi in regola.
   
In una prima fase gli infermieri senza Pec erano circa 1.200,
ma il numero si è ridotto grazie a una serie di avvisi e di
solleciti. All’infermiere che non si è adeguato si comunica
tramite raccomandata che “a far data dalla ricezione della
presente deve intendersi sospeso dall’albo”. L’Opi ha informato
anche la Procura di Taranto, l’Asl territoriale, gli Ordini
professionali, i ministeri della Salute e degli Interni, il
comando carabinieri del Nucleo di sanità e l’assessorato
regionale alla Salute. Anche perché, spiega Volpe, “l’esercizio
della professione è subordinato all’iscrizione all’albo, in
assenza della quale si configura il reato di esercizio abusivo
della professione punibile ai sensi dell’articolo 348 del Codice
penale”.
   
L’obbligo di comunicazione del domicilio digitale è stato
peraltro ribadito dal decreto legge ‘Semplificazione’ del luglio
2020. C’è un obbligo “imposto per legge – evidenzia il
presidente Volpe – che in qualità di ente sussidiario dello
Stato siamo costretti a far rispettare”. In caso di sospensione
dall’Ordine, l’infermiere o altro professionista sanitario, non
deve ricorrere al Tar ma può rivolgersi alla Commissione
centrale per gli esercenti le professioni sanitarie (Cceps) per
fare valere il proprio punto di vista.
   
E pensare che l’Ordine professionale di Taranto, a richiesta,
aveva anche fornito in modo gratuito ai propri iscritti un
indirizzo di posta certificata, ma questa concessione è stata
ignorata da molti. Gli inadempienti hanno comunque la
possibilità di mettersi in regola attivando una Pec in breve
tempo: in fondo, bastano meno di 10 euro l’anno. (ANSA).
   

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