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Sanità: realtà virtuale aumenta capacità riabilitazione – Sanità

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(ANSA) – PISA, 12 OTT – Ambienti di realtà virtuale per la
riabilitazione motoria di persone colpite da malattie cardiache
o degenerative o da infortuni mediante l’uso di dispositivi
indossabili stampati in 3D e personalizzati sulle
caratteristiche del paziente. È l’obiettivo del progetto europeo
Prime-Vr2, coordinato da un gruppo di ricerca dell’Università di
Pisa e al quale partecipano atenei, laboratori di riabilitazione
e aziende provenienti da 9 Paesi europei.
   
Il 13 e 14 ottobre i ricercatori saranno a Pisa, al complesso
de Le Benedettine, per illustrare i risultati del progetto.
   
“Siamo molto soddisfatti di questi anni di lavoro – commenta
Sandro Barone, docente di Disegno e Metodi dell’Ingegneria
Industriale e coordinatore del progetto – perché abbiamo messo a
punto un sistema per la riabilitazione realmente ritagliato sui
bisogni e sulle caratteristiche della persona che segue il
programma. L’arto superiore da riabilitare viene scansionato
mediante un nuovo dispositivo per acquisire la geometria, i
movimenti e le forze. Queste informazioni ci permettono di
progettare un controller personalizzato da indossare. Tramite un
visore il paziente entra nell’ambiente di realtà virtuale, e con
il controller esercita il braccio o la mano in alcuni giochi o
alcune attività, anch’essi pensati e tarati su di lui, come per
esempio lanciare la palla in un canestro. La forza richiesta per
il lancio è diversa da paziente a paziente, in base ai risultati
che vogliamo ottenere”. Secondo Armando Viviano Razionale,
responsabile scientifico del progetto”, gli ambienti virtuali
progettati consentono, con l’assistenza di personale medico, di
compiere i movimenti giusti per riabilitare l’arto in un
ambiente coinvolgente, e arrivare più facilmente ad un
risultato, con il conseguente miglioramento della qualità della
vita dei pazienti”. (ANSA).
   

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