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Cervello: scienziati insegnano a cellule a giocare videogame – Giochi e Sicurezza

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(ANSA) – SYDNEY, 13 OTT – Scienziati australiani hanno
insegnato a cellule cerebrali a giocare con il videogioco Pong,
e a giocare meglio con la pratica. Gli studiosi di tre
università australiane e della startup di biotech Cortical Labs
hanno usato 800 mila cellule sia umane che di topi, che col
tempo giocavano in scambi più lunghi e con migliori risultati
nel popolare videogame degli anni 1970. E’ un evidenza che le
cellule possono essere dotate di facoltà di sentire
(‘sentience’), scrivono gli autori dello studio sulla rivista
Neuron. Pong è un videogioco di arcade lanciato nel 1972, in
cui i due giocatori usano racchette per battere tra loro una
palla, emettendo il suono ‘pong’ a ogni contatto. Ebbe enorme
successo ed era estremamente semplice. Ed è stata la sua
semplicità, con il suo status iconico, a farlo scegliere per le
sperimentazioni iniziali. Gli studiosi hanno usato cellule
umane derivate da cellule staminali e cellule di topo derivate
da cellule embrioniche. Le hanno depositate nel DishBrain, un
‘modello’ di cervello consistente in un array multi-elettrodico
capace di percepire l’attività cellulare e stimolare le cellule,
per dare poi feedback alle cellule stesse ogni volta che la
palla colpiva la racchetta. L’esperimento ha avuto successo, ed
entro cinque minuti le cellule cominciavano a ‘imparare’ come
giocare usando un ‘linguaggio’ condiviso di attività elettrica.
   
Con il tempo giocavano meglio e più a lungo, e le cellule umane
giocavano meglio di quelle dei topi.
   
I gruppi di cellule si sono cimentati in 486 giochi e i
ricercatori ne hanno testato le reazioni a differenti stimoli o
alla loro mancanza. Manipolando i neuroni e mostrando che
possono far cambiare comportamento in base al feedback che
ricevono, l’equipe di studiosi ha di mostrato l’esistenza di
“qualcosa che assomiglia all’intelligenza” – scrive il
principale autore dello studio Brett Kagan, direttore
scientifico di Cortical Labs. “Questa è la nuova maniera di
pensare a cosa sia un neurone. Non è necessariamente un
computer, ma è un minuscolo congegno biologico che può
processare informazioni e rispondere intelligentemente con
velocità incredibile, basso consumo di energia e flessibilità.
   
Un’intelligenza sintetica biologica, finora nel campo della
fantascienza, potrebbe essere già raggiungibile”, aggiunge
Kagan. (ANSA).
   

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