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Controllare la glicemia con l’esercizio fisico: funziona ma solo di sera

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Per tenere sotto controllo la glicemia, l’esercizio fisico è un buon alleato. Ma non in ogni momento della giornata. I ricercatori del Leiden University Medical Center dei Paesi Bassi hanno infatti scoperto che l’effetto sull’insulino-resistenza cambia in base all’orario: un’attività da moderata a vigorosa nel pomeriggio o alla sera è associata a una ridotta resistenza all’insulina fino al 25%, mentre un pari esercizio svolto al mattino, o distribuito uniformemente durante l’intera giornata, non produce lo stesso risultato.

I ritmi circadiani e il metabolismo dell’insulina

Già si conosceva l’influenza fra metabolismo dell’insulina e ritmi circadiani. Il picco si concentra nella prima parte della giornata mentre tra le 18 e mezzanotte cala drasticamente e questo può contribuire a spiegare la maggiore tolleranza al glucosio che si evidenzia nella prima parte della giornata rispetto alla sera.

La nuova ricerca appena pubblicata su Diabetologia, la rivista ufficiale dell’Associazione europea per lo studio del diabete, ha esaminato le associazioni trasversali fra tempo sedentario e attività fisica con il contenuto di grasso del fegato e la resistenza all’insulina, scoprendo il momento ideale per fare sport.

Obesità, sedentarietà e diabete di tipo 2

“Il dilagare dell’obesità è in parte il risultato di una mancanza di attività fisica combinata a un comportamento sedentario durante l’intera giornata. Questo ha inevitabilmente aumentato il rischio di sviluppare malattie metaboliche, incluso il diabete di tipo 2”, spiega il dottor Jeroen van der Velde del dipartimento di Epidemiologia Clinica del Leiden University Medical Center.

“Livelli elevati di triacilglicerolo sierico a digiuno possono essere collegati a concentrazioni più elevate di grasso nel fegato, che a sua volta è fortemente associato all’insulino-resistenza. Ma diversi studi sperimentali hanno dimostrato che bastano frequenti interruzioni della seduta prolungata per abbassare i livelli di triacilglicerolo e della glicemia, apportando a un migliore profilo di zucchero nel sangue”.

L’orario migliore per fare sport

Oltre all’importanza della durata ridotta dei periodi sedentari, “era già stato affermato che la tempistica dell’attività fisica durante il giorno può essere un fattore di salute metabolica. Così abbiamo deciso di utilizzare i dati dello studio olandese Epidemiology of Obesity per capire quale fosse il momento ideale di fare sport per chi ha la necessità di tenere sotto controllo gli zuccheri nel sangue”.

Credit foto: Timing of physical activity in relation to liver fat content and insulin resistance. Diabetologia (2022)

Credit foto: Timing of physical activity in relation to liver fat content and insulin resistance. Diabetologia (2022) 

I partecipanti allo studio sono stati reclutati tra il 2008 e il 2012. Si tratta di uomini e donne tra i 45 e 65 anni che vivono in Olanda, con un indice di massa corporea pari o superiore a 26. Sono stati sottoposti a un esame fisico durante il quale sono stati prelevati campioni di sangue per misurare i livelli di glucosio e insulina a digiuno e dopo i pasti, e hanno indossato per quattro giorni e per quattro notti un accelerometro combinato e un cardiofrequenzimetro, per monitorare ogni movimento e l’attività.

Fra questi, i ricercatori hanno analizzato i dati di 775 persone e poi individuato i 256 che ai tempi erano stati casualmente scelti per essere sottoposti a una risonanza magnetica, grazie a cui hanno misurato anche il contenuto di grasso nel fegato. Monitorando la loro attività, chi ha svolto esercizi più intensi nel pomeriggio o alla sera ha ridotto la resistenza dal 18% al 25%, mentre negli altri casi non si sono registrati cambiamenti significativi.

I benefici solo dopo mezzogiorno

“Né la quantità di tempo sedentario né il numero di interruzioni di questo comportamento hanno riscontrato un’associazione favorevole con il contenuto di grasso del fegato o la resistenza all’insulina”, aggiunge il dottor Jeroen van der Velde, sottolineando come solo l’attività svolta dopo mezzogiorno apporta benefici.

“La tempistica dell’attività fisica è un campo relativamente inesplorato nella biologia umana e i meccanismi alla base dei potenziali benefici della tempistica dell’attività fisica rimangono poco chiari. Studi precedenti hanno dimostrato che le risposte metaboliche all’esercizio ad alta intensità differivano in base all’ora del giorno in cui l’esercizio veniva eseguito. Inoltre, la forza muscolare e la funzione metabolica delle cellule muscolari scheletriche mostrano un picco nel tardo pomeriggio, suggerendo che essere più attivi durante questo periodo può comportare una risposta metabolica più pronunciata rispetto all’attività all’inizio della giornata. Ora possiamo dire che la tempistica influisce anche sulla sensibilità all’insulina, il che è davvero importante per evitare l’insorgenza del diabete di tipo 2”.



www.repubblica.it 2022-11-03 11:43:25

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