Medicina di precisione: i tecnici di laboratorio chiedono più formazione
L’anatomia patologia sta diventando sempre più complessa, ma la formazione di chi, manualmente, prepara i vetrini nei laboratori biomedici rischia di non riuscire a stare al passo con l’innovazione. Ecco perché i tecnici chiedono oggi che “i Ministeri della Salute e dell’Università e Ricerca, in condivisione con le Regioni e società scientifiche, producano atti e strumenti di pianificazione, attuazione e valutazione del loro impatto formativo sulla salute dei cittadini”. Anche in vista della trasformazione digitale dei laboratori. A lanciare l’appello è Fulvia Colonna, Presidente Nazionale dell’AITIC (Associazione italiana tecnici di laboratorio biomedico), in occasione del XXIX Congresso annuale, che si tiene a Riccione da oggi all’11 novembre.
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Il ruolo centrale del tecnico di laboratorio
Quella del tecnico di laboratorio biomedico è una figura professionale ancora poco conosciuta, e che necessita di essere valorizzata maggiormente all’interno del sistema sanitario nazionale. “Il nostro compito è fornire agli specialisti un vetrino eccellente, per poter così dare un riscontro il più preciso possibile al paziente”, spiega Colonnese: “Ogni singolo vetrino deve essere standardizzato e deve rispettare alcuni parametri prestabiliti, soprattutto adesso che viaggiamo verso l’anatomia patologica digitale e l’impiego dell’intelligenza artificiale. Si può arrivare alle cure personalizzate solo tramite un’accurata diagnosi istologica e quindi anche attraverso il nostro lavoro”.
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L’AITIC, che festeggia i 20 anni di attività, rappresenta oltre 4.000 professionisti ed è oggi un’ATS (Associazione Tecnico-Scientifica) riconosciuta dal Ministero della Salute. Oltre ad occuparsi di formazione, il suo ruolo nella realizzazione di raccomandazioni, position statement tecnico-metodologici e nell’indirizzo di attività e competenze professionali è sempre più centrale. “Bisogna ricordare – conclude la presidente – che non esistono, per noi tecnici, delle linee guida accreditate a livello nazionale come quelle valide per gli oncologi dell’AIOM o gli anatomo-patologi della SIAPEC. Con i documenti che prepariamo, cerchiamo di fornire indicazioni comuni e condivise a tutti colleghi. E in questi ultimi 20 anni abbiamo cercato di dare un nostro contributo al miglioramento della salute del cittadino”.
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www.repubblica.it 2022-11-07 15:04:55