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Diabete. Tutte le nuove terapie

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Il diabete tipo 2 (una volta si chiamava diabete alimentare o diabete senile) è il paradigma delle malattie moderne. Dovuto principalmente a cause ereditarie (basta un parente con diabete anche in forma lieve per essere a rischio) ma scatenato dal nostro pessimo stile di vita: sedentarietà ed alimentazione poco sana (con conseguente sovrappeso). Proprio il legame con lo stile di vita scorretto ha determinato il recente aumento vertiginoso dei casi, anticipando l’età di insorgenza. Ma la ricerca ha fatto passi da gigante. Se, ovviamente, mantenere uno stile di vita sano allontana il rischio di diabete, una volta che il diabete è insorto è bene prendere provvedimenti adeguati. Per prima cosa, la terapia giusta. Esistono farmaci, infatti, che non hanno il semplice scopo di ridurre la glicemia, ma anche di sfruttare le normali funzioni del nostro organismo per ridurre al minimo i rischi derivati dalla presenza di diabete.

Sfruttare l’insulina che è in corpo

Cominciamo dai reni. Quando la glicemia è molto alta (almeno 200 mg/dl) i reni eliminano il glucosio con le urine per cercare di ridurla. È un meccanismo di difesa naturale che tutti noi abbiamo, ma che funziona solo se la glicemia è alta. Una semplice compressa (se il rene funziona bene) permette ai reni di eliminare il glucosio appena la glicemia sale, anche di poco. In più, lo stesso meccanismo protegge i reni, tanto che recentissime ricerche hanno dimostrato l’efficacia di nefro-protezione anche in chi non ha il diabete. Continuiamo con l’insulina. Chi ha il diabete di tipo 2 ha timore del momento in cui somministrarsi l’insulina dovesse diventare necessario. Ma un’altra classe di farmaci permette di “sfruttare meglio” l’insulina che le persone con diabete spesso ancora hanno, facendola produrre solo quando serve. In più, questi farmaci fanno anche perdere peso, tanto che alcuni di essi sono approvati per curare l’obesità anche in chi non ha affatto diabete. Non è raro (almeno nella mia esperienza personale) che persone con diabete di tipo 2 riescano (con questi due farmaci) a tornare indietro nel loro percorso di malattia e ridurre se non addirittura sospendere l’insulina.

Comunque serve la dieta

Potrebbe sembrare già molto, ma questo è solo la minima parte di ciò che la ricerca ci ha portato. Negli ultimi anni questi farmaci hanno dimostrato anche (o soprattutto) di fornire protezione cardio-vascolare. In altre parole, chi assume questi farmaci, anche a parità di diabete e di glicemia, ottiene anche una riduzione del rischio di eventi cardiovascolari. Le evidenze scientifiche sono così forti che le linee guida italiane ed internazionali, sia dei cardiologi che dei diabetologi, “impongono” di utilizzare questi farmaci in tutte le persone con diabete di tipo 2 ad elevato rischio cardio-vascolare, qualunque sia la glicemia. In altre parole, se una persona ha il diabete ed è a rischio (per esempio ha cardiopatia ischemica, ha avuto un infarto, un ictus, ha problemi di occlusione delle carotidi ecc.) deve usare questi farmaci per il diabete anche se il diabete è sotto perfetto controllo con la sola dieta. Per il cuore, non per il diabete.

La terapia dal medico di base

A fronte di evidenze scientifiche così forti, l’AIFA ha ritenuto doveroso aprire la prescrivibilità di questi farmaci anche ai medici di medicina generale. In teoria, quindi, non è indispensabile andare dallo specialista diabetologo per avere il farmaco giusto per proteggere il proprio cuore (ed i reni). Ma non è facile. La ricerca va così veloce che gli stessi specialisti hanno difficoltà a seguirla. Anche se i medici di medicina generale stanno compiendo enormi sforzi per rapidamente aggiornarsi (e, per mia esperienza, lo stanno facendo con grande professionalità) devono seguire molte altre malattie. Meglio, dunque, affrontare il tema della terapia del diabete con uno specialista.

Ma non finisce qui. La ricerca va ancora avanti. A breve dovrebbe arrivare anche in Italia un nuovo farmaco settimanale capace di portare le persone con diabete ad avere glicemie perfettamente normali. È in dirittura d’arrivo una nuova insulina che si deve somministrare una sola volta a settimana. Ne arriveranno forse altre che non dovranno essere iniettate. E tante altre innovazioni che davvero sconvolgeranno il mondo del diabete e la sua terapia.

La scienza va avanti, sempre. Che fare nel frattempo? Intanto informarsi se stiamo facendo la terapia giusta. Senza aspettare, perché il futuro è oggi.



www.repubblica.it 2022-11-13 15:05:29

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