Tutte le notizie qui
Backaout
Backaout

Scompenso cardiaco, il caldo a novembre può aumentare i rischi

23

- Advertisement -


Dopo l’ottobrata, anche la novembrata. Il caldo fuori stagione rappresenta un’anomalia che preoccupa, viste le temperature. Ma non bisogna mai dimenticare che ci sono persone per le quali il caldo torrido, quindi quello della grande afa estiva, può mettere a rischio il cuore. Si rischia infatti di calare di peso, in particolare legato alla perdita di liquidi, con conseguente peggioramento dell’equilibrio fragile di chi soffre di scompenso.

A dirlo è una ricerca francese apparsa su ESC Heart Failure, una rivista della Società Europea di Cardiologia. “Si tratta del primo studio che mostra una stretta relazione tra temperatura ambiente e peso corporeo nei pazienti con insufficienza cardiaca – è il commento di François Roubille dell’ospedale universitario di Montpellier, autore dell’indagine. La perdita di peso che abbiamo osservato nelle persone con insufficienza cardiaca può portare a bassa pressione sanguigna, specialmente quando ci si alza in piedi, e insufficienza renale, ed è potenzialmente pericolosa per la vita. Con l’aumento delle temperature previsto per il futuro, medici e pazienti dovrebbero essere pronti a ridurre la dose di diuretici quando si verifica la perdita di peso”.

Perché il controllo del peso è importante

Quando si ipotizza uno scompenso cardiaco, il respiro difficoltoso a riposo o dopo un breve esercizio, il gonfiore alle caviglie, per accumulo di liquidi e il senso di stanchezza continuo debbono mettere in guardia. Ma anche l’aumento o la diminuzione di peso ingiustificati, dovuti ad aumento o perdita di fluidi, vanno considerati con attenzione. Infatti nei soggetti con scompenso cardiaco in genere il il cuore tende a non pompare il sangue nel corpo come dovrebbe. Quindi i prodotti di scarto si accumulano, causando mancanza di respiro e accumulo di liquidi nei polmoni, nelle gambe e nell’addome.

Il peso è la pietra angolare del monitoraggio perché l’aumento di peso è correlato alla congestione, che peraltro rappresenta uno dei motivi principali del ricovero ospedaliero. Per questo si possono impiegare i diuretici, al fine di ridurre la dispnea e il gonfiore. E si raccomanda  di educare i pazienti a gestire la loro dose di diuretico e comunque di mettersi in contatto con il proprio team sanitario se riscontrano un aumento della dispnea o del gonfiore o un improvviso aumento di peso inaspettato di oltre 2 chili in tre giorni.

Cosa succede con le ondate di calore

A differenza di quanto avviene nei sani, che con il caldo tendono a bere di più e quindi a regolare i liquidi corporei e la produzione di urina, nei soggetti con scompenso che assumono diuretici questo non sistema di controllo può non verificarsi.

Lo studio ha esaminato il rapporto tra peso corporeo e temperatura dell’aria tra il 1 giugno e il 20 settembre 2019, che ha coperto le due ondate di caldo di fine giugno e fine luglio. L’analisi ha incluso 1.420 pazienti, poco meno di un terzo donne, di età media di 73 anni. È stato utilizzato un sistema nazionale di telemedicina per ottenere in remoto informazioni sul peso e sui sintomi. I pazienti si pesavano da soli ogni giorno utilizzando una bilancia collegata che inviava automaticamente le misurazioni alla clinica.

I pazienti hanno riportato sintomi quotidiani come edema, affaticamento, dispnea e tosse rispondendo alle domande su un dispositivo personale (es. smartphone, tablet), con risposte inviate automaticamente alla clinica. Le temperature giornaliere (a mezzogiorno) sono state ottenute utilizzando i dati della stazione meteorologica più vicina all’abitazione di ciascun paziente.

Il controllo con la telemedicina

I ricercatori hanno analizzato l’associazione tra peso del paziente, temperatura ambiente nello stesso giorno e temperatura due giorni prima della misurazione del peso. Secondo Roubille “la perdita di peso che abbiamo osservato durante l’ondata di calore è stata clinicamente rilevante. I pazienti che pesavano 78 chili hanno perso 1,5 chili in un breve periodo di tempo. Siamo rimasti sorpresi di vedere che il peso è diminuito con le temperature calde, poiché ci aspettavamo il contrario. Data l’aspettativa di più ondate di calore, i sistemi di telemonitoraggio devono anche avvisare i medici della perdita di peso nei pazienti con scompenso cardiaco”.

Ma non basta. Occorre avere strumenti che avvisino i pazienti che stanno perdendo peso che potrebbe essere dovuto al caldo e dovrebbero contattare il proprio medico per ridurre la dose di diuretici. E chi non è sotto controllo remoto? Secondo gli esperti una buona regola pratica sarebbe quella di contattare un operatore sanitario se il peso scende di 2 chili durante un’ondata di calore per un consiglio sulla regolazione dei farmaci diuretici. “Reagire in anticipo dovrebbe aiutarci a prevenire le complicazioni – conclude l’esperto”.



www.repubblica.it 2022-11-12 06:00:40

This website uses cookies to improve your experience. We'll assume you're ok with this, but you can opt-out if you wish. Accept Read More