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Protesta dei medici dell’emergenza, ne mancano 3 su 10 – Sanità

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ROMA – “Medici e infermieri senza respiro” e “Serve ossigeno per il pronto soccorso”. Sono alcuni dei cartelli esposti dagli operatori sanitari dell’emergenza e del 118, che si sono dati appuntamento oggi sotto al Ministero della Salute, per chiedere di far fronte a “una situazione non più tollerabile”. Sono oltre un centinaio i partecipanti già arrivati e chiamati all’appello dalla Società italiana di medicina di emergenza e urgenza (Simeu) mentre altri stanno arrivando da diverse città italiane per denunciare una crisi raccontata dai numeri: nei pronto soccorso mancano circa 5000 medici, in pratica 3 su 10.

Obiettivo della manifestazione è chiedere al ministro della salute Orazio Schillaci provvedimenti urgenti accompagnati da una visione strutturale nel medio-lungo termine. “A novembre 2021 – spiega all’ANSA Fabio De Iaco, presidente Simeu, direttore medicina emergenza urgenza ospedale Maria Vittoria di Torino – eravamo in piazza a Roma e ci torniamo ora perché, a distanza di un anno, non è cambiato nulla, se non in peggio. Le strutture di Medicina dell’emergenza-urgenza sono uno dei pilastri principali dell’Servizio sanitario nazionale, quello che interviene negli istanti in cui si gioca la vita e la morte delle persone. Ma siamo in un periodo di grandissima sofferenza e abbiamo la percezione che non ci si renda conto della gravità del problema”.
   

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