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La storia di Mykhailo e del piccolo Luka, dall’Ucraina all’Italia per curare il tumor…

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Luka vive vicino Donetsk. La sua casa è stata bombardata, ma quel che è peggio è che è stato bombardato l’ospedale dove si sta curando, perché Luka ha 8 anni e un tumore. Mykhailo, il suo papà, guarda l’ospedale, le macerie, guarda suo figlio, e prende la decisione: si fa prestare una macchina, e con a bordo tutta la famiglia e una sola valigia guida, guida, guida per due giorni: Luka deve guarire, e non glielo impedirà la guerra. Attraversa tanti paesi, Mykhailo, lungo la strada è costretto a fermarsi e a raggiungere un ospedale, non per il bambino, ma per sé stesso, perché anche lui è malato, e deve urgentemente sottoporsi a dialisi. Dopo la dialisi telefona a Roma, stiamo per arrivare, dice. A Roma Luka e la sua famiglia vengono accolti dai volontari dell’associazione Peter Pan. “Erano stremati, il padre è stato immediatamente portato in ospedale, il bambino ricoverato al Bambino Gesù. L’automobile rottamata”, racconta il presidente di Peter Pan, Roberto Mainiero.

La prima famiglia ucraina accolta

Peter Pan è l’associazione nata nel 1994 dalla volontà di piccolo gruppo di genitori di bambini malati di cancro seguiti dall’ospedale pediatrico della Santa Sede con la mission di offrire un tetto alle famiglie, italiane e straniere, costrette a trasferirsi nella capitale per garantire ai figli il diritto ad accedere alle cure oncologiche. Quella di Luka e Mykhailo è la storia vera, solo i nomi sono inventati, della prima famiglia ucraina con un bambino affetto da tumore accolta dall’associazione romana. “Ora, degli spostamenti dei bambini ucraini con cancro e delle loro famiglie si occupano diverse associazioni e fondazioni. Ma all’inizio, nei primissimi giorni del conflitto, andava proprio così”, aggiunge Mainiero.

La terza casa di Peter Pan

Abbiamo intervistato Roberto Mainiero all’indomani della presentazione di “L’accoglienza oltre la cura”, il progetto di Peter Pan finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, nato nell’ambito dell’Emergenza Ucraina per garantire ai bambini la continuità delle cure oncologiche, “È nato con la guerra russo-ucraina quindi, ma – riprende il presidente di Peter Pan – andrà oltre quel conflitto, per sostenere le famiglie di altre zone di crisi, che accoglieremo nella nostra Terza Stella”. La Terza Stella a cui si riferisce Mainiero è la terza residenza dell’associazione (le altre sono la Prima Casa e la Seconda Stella), una struttura nella zona Nord della Capitale che a dicembre aprirà i battenti ad altri bambini con malattie onco-ematologiche e alle loro famiglie.

Non solo casa, non solo cura

Accogliere oltre la cura significa farsi carico a 360 gradi dei bambini malati e delle loro famiglie: quindi non solo fornirgli un tetto per il tempo delle cure, ma sostenerle verso l’autonomia linguistica e lavorativa. Significa facilitare il loro inserimento nel tessuto sociale e scolastico italiano per tutto il tempo che ci vuole. Una volta completati i trattamenti, i bambini e i genitori di norma tornano a casa, e periodicamente raggiungono l’ospedale per i controlli Ma per le famiglie ucraine non è più possibile tornare a casa: “A  volte non hanno più una casa – spiega Mainiero – o i loro ospedali non sono più in grado di fornire cure e garantire il follow up. Peter Pan inserisce i bambini e i loro fratelli nelle scuole romane, e laddove non fosse possibile, abbiamo insegnanti che fanno scuola nelle nostre case, li portiamo ad eventi, concerti, cinema, al bioparco, all’orto botanico. Facciamo in modo che siano sereni, ma cerchiamo anche di inserire le loro famiglie nel tessuto sociale italiano. E grazie alla nostra rete di volontari e alle aziende che ci aiutano, cerchiamo di fornire ai loro genitori un lavoro: una cosa che abbiamo sempre fatto anche per i bambini italiani: ci sono sempre genitori, anche nostri connazionali, che per far curare i figli lontano da casa si ritrovano in difficoltà economica”.

Uno dei più grandi poli di accoglienza in Europa

Per le famiglie ucraine che abiteranno la Terza Stella l’assistenza continuerà per tutto il tempo che ci vorrà, fino alla pace. Da marzo Peter Pan ha accolto una trentina di nuclei familiari dall’Ucraina, e oggi risiedono nelle strutture dell’associazione 15 famiglie. Con l’apertura della Terza Stella l’associazione raddoppia il numero degli alloggi e potrà accogliere circa 70 famiglie, diventando uno dei più grandi poli d’accoglienza d’Europa per i pazienti onco-ematologici pediatrici. il progetto è nato per l’Ucraina, ma andrà al di là del conflitto, per tutti i giovani pazienti che provengono da paesi in guerra o da situazioni di crisi, e che non possono rientrare nelle loro case.

Gli effetti della guerra russo-ucraina per i bambini malati di cancro

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità e il Ministero della Salute ucraino, dall’inizio dell’allargamento del conflitto russo-ucraino fino al 2 novembre 2022 sono state danneggiate più di mille strutture mediche in Ucraina, 29 medici sono stati uccisi negli attacchi e più di 100 sono rimasti feriti. Inoltre, 29 strutture sanitarie sono state distrutte completamente e 203 parzialmente. I minori ucraini ricoverati per tumore prima del conflitto erano circa 4.000, con una media di circa 1.400 diagnosi all’anno. Dall’inizio del conflitto, 1.300 bimbi ucraini con tumore sono stati accolti da 18 paesi grazie al Fondo di emergenza per l’Ucraina. In questo contesto, a partire dal 1 marzo 2022 Fondazione Soleterre ha iniziato un’operazione di evacuazione medica di pazienti oncologici pediatrici dall’Ucraina verso l’Italia. Fino a giugno 2022 ha previsto il coinvolgimento di 19 ospedali che hanno accolto tra i propri pazienti 94 bambini. In totale 1.752 bambini ucraini sono stati assistiti dal Bambino Gesù da marzo. “Luka oggi ha terminato le cure, è in fase di follow up: segue regolarmente i controlli al Bambino Gesù, e frequenta, così come la sua sorellina maggiore, una scuola romana”. E Mykailo? “Lui lavora, si cura, e sono tutti e 4 ospiti di una famiglia di connazionali. Hanno voluto lasciare la nostra residenza per dare spazio ad altre famiglie con bambini in difficoltà”.



www.repubblica.it 2022-11-25 08:52:32

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