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Come rafforzare e salvaguardare il cuore durante la chemioterapia? Esercizio fisico c…

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Gentile Lettrice,

non conoscendo la sua condizione particolare, possiamo dare delle indicazioni generali, ricordando, però, che è sempre opportuno consultare il medico di famiglia ed evitare il fai-da-te.

 

Prima di tutto è importante ricordare che le malattie cardiovascolari e le neoplasie condividono spesso gli stessi fattori di rischio: tabagismo, alimentazione scorretta, sedentarietà. Nella genesi di tali patologie, infatti, oltre a cause genetiche e familiari relativamente rare, in genere non modificabili, entrano in gioco fattori esogeni di carattere ambientale, come l’esposizione a sostanze tossiche, fattori metabolici e comportamentali che possono essere modificati. Ormai sappiamo che l’adozione di uno stile di vita “sano“ è indispensabile nell’azione di prevenzione dei tumori e anche della loro progressione.

 

In linea generale, tra le modalità preventive più incisive ed efficaci per le malattie cardiovascolari c’è l’esercizio fisico aerobico costante e regolare, 3-4 volte/settimana della durata minima di 60 minuti per sessione. È importante non fumare ed evitare il consumo di alcolici, mantenere un’alimentazione regolare, specie durante il trattamento oncologico, e un peso corporeo stabile attraverso una dieta equilibrata, ricca di cereali integrali, verdure, frutta, legumi e povera di carni rosse e bevande zuccherate. Non sono raccomandate – e possono anzi essere potenzialmente dannose – le diete “alternative” a base di integratori alimentari.

 

Oltre alle misure di promozione della salute cardiovascolare attraverso l’attività fisica e il corretto stile di vita, gli specialisti dovranno curare la prevenzione ed il trattamento delle complicanze cardio-vascolari nel corso delle terapie oncologiche. Se è vero, infatti, che l’importanza delle misure di prevenzione nella lotta contro le patologie oncologiche è universalmente acclarata, i continui progressi nella conoscenza della biologia dei tumori hanno permesso di avere farmaci sempre più efficaci e mirati. Alcune di queste sostanze possono però far insorgere effetti cardiotossici. Può presentarsi la disfunzione cardiaca asintomatica (con alterazioni dei bio-marcatori cardiaci) oppure sintomatica (con segni di scompenso cardiaco). Altri effetti collaterali dei farmaci comprendono la miocardite, l’ischemia miocardica, l’ipertensione arteriosa e vari tipi di aritmie.

 

Il fenomeno è stato oggetto di studio negli ultimi anni da parte della Cardio-Oncologia, la specialità che si occupa di diagnosi, prevenzione e trattamento delle complicanze cardiovascolari in corso di terapia antitumorale. Per i pazienti oncologici candidati a trattamento chemioterapico, pertanto, la stretta e sinergica collaborazione fra oncologo e cardiologo assume vitale importanza. Questo lavoro in team multidisciplinare permette di individuare le persone non cardiopatiche ma a rischio di sviluppo di cardio-tossicità, come diabetici, obesi, dislipidemici, fumatori, consumatori di alcool. Sempre insieme, questi specialisti possono definire programmi di controllo delle comorbilità. Per i soggetti cardiopatici, invece, prestano attenzione all’ottimizzazione terapeutica ed attuano uno stretto monitoraggio. Per i pazienti cardiopatici che devono sottoporsi a chirurgia oncologica, disporranno una preventiva valutazione cardiologica pre-operatoria, per scongiurare il rischio di complicanze cardiache post-intervento.



www.repubblica.it 2022-11-25 15:19:18

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