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Manovra: Anelli, pochi fondi. 2 mld vadano a stipendi medici – Sanità

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(ANSA) – ROMA, 24 NOV – Le risorse previste nella manovra per
la Sanità “sono insufficienti. I due miliardi aggiuntivi, se
saranno confermati, chiediamo siano vincolati interamente
all’aumento degli stipendi di medici e sanitari, per rendere la
professione più attrattiva a fronte degli esodi in atto da parte
dei camici bianchi”. Così all’ANSA il presidente della
Federazione degli Ordini dei medici, Filippo Anelli. “Chiediamo
di essere ricevuti dal ministro della Salute – afferma – per
discutere delle questioni. Va anche affronta l’eccessiva
frammentazione regionale della sanità, che porta un aumento dei
costi: proponiamo un modello più centralizzato”.
   
“In questo momento – sottolinea il presidente della
Federazione degli Ordini dei medici (Fnomceo) – bisogna
comprendere con esattezza quali sono le risorse sul tavolo: al
Fondo sanitario nazionale dovrebbero essere aggiunte con la
manovra risorse pari ad un totale di 4 miliardi di euro, due dei
quali già previsti dal precedente governo. Il Fondo arriverebbe
così a 128 miliardi”. Sul totale delle risorse previste per la
Sanità, spiega Anelli, “circa 1,5 mld dovrebbero essere
destinati al ristori dei costi energetici e 200 mln agli
incentivi per i medici dell’emergenza-urgenza. I restanti 2 mld
chiediamo siano utilizzati interamente per aumentare gli
stipendi dei medici e sanitari; chiediamo quindi un impegno da
parte del governo a vincolare interamente tali risorse per il
personale sanitario”. La situazione, avverte Anelli, è infatti
“d’emergenza: la professione medica, soprattutto per i medici
dei Pronto soccorso e per i medici di medicina generale, sta
diventando sempre meno attrattiva. Questo sta spingendo
tantissimi medici ad abbandonare il Sistema sanitario nazionale.
   
Quindi, o si interviene con misure straordinarie o vedremo un
esodo irrefrenabile”. Insomma, commenta, “al ministro Schillaci
come voto darei un 7 per l’impegno, ma se le risorse aggiuntive
non saranno destinate ai medici allora questa manovra non va
assolutamente bene. Con i 2 mld aggiuntivi si potrebbe infatti
garantire un aumento di circa 1000 euro al mese ai medici del
Ssn”. A fronte di tale quadro tuttavia, argomenta il presidente
Fnomceo, “è ovvio che le Regioni premano per l’autonomia
differenziata, con le Regioni del Nord che avrebbero più risorse
per aumentare gli stipendi dei medici e quelle meridionali che
si troverebbero invece svantaggiate. Questo significherebbe
spaccare in due il Paese”. La prospettiva “è purtroppo questa,
anche perchè dal 2019 al 2021 dell’incremento di 10 mld del
Fondo sanitario non un euro è andato agli stipendi dei medici,
ma tutte le risorse sono state destinate a ripianare la
situazione nelle varie Regioni”. Resta il fatto, che il Ssn
“costa troppo: l’attuale sistema è troppo regionalizzato e
frammentato e questo produce costi eccessivi. Per garantire la
sostenibilità finora si è sempre pesato sui professionisti
sanitari. Non si può andare avanti così a meno che si non si
voglia andare verso la privatizzazione della sanità. Proponiamo
dunque un modello più centralizzata per la Sanità, con un ruolo
primario per il ministero della Salute”. La nostra, conclude
Anelli, “non è un’azione corporativistica ma di responsabilità,
a difesa di una sanità universalistica a garanzia di tutti i
cittadini”. (ANSA).
   

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