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Vaccino anti-Covid e alterazione del ciclo mestruale: cosa sappiamo

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Diversi studi hanno mostrato che il ciclo mestruale può risultare temporaneamente alterato in seguito alla somministrazione del vaccino contro il Covid 19. A fine ottobre, infatti, il Comitato per la valutazione dei rischi in farmacovigilanza (Prac) dell’Ema ha deciso di aggiungere l’aumento della durata o del volume del sanguinamento fra i sintomi associati alla vaccinazione contro il Sars-Cov-2. L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), tuttavia, non ha ancora riportato segnalazioni ufficiali a riguardo. Nel rapporto, comunque, si sottolinea che le alterazioni del ciclo mestruale sono transitorie e non rischiano di intaccare la fertilità o la riproduzione.

 

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Stress, vaccini e ciclo mestruale

Lo stress è una delle cause più frequenti di ritardo o alterazione del normale ciclo mestruale. Che sia causato dal lavoro, dall’allenamento fisico intenso – e quindi dall’affaticamento -, dalla perdita di peso, o da motivazioni personali, familiari o emotive, a farne le spese è spesso l’equilibrio ormonale e, con esso, il ciclo mestruale. E fra i possibili fattori stressogeni per l’organismo non vanno dimenticati quelli che coinvolgono il sistema immunitario, come un’infezione o anche la somministrazione di un vaccino. Tuttavia, sebbene circa la metà della popolazione vaccinata contro qualunque malattia sia donna, sono pochi gli studi che hanno indagato la correlazione fra vaccini e ciclo mestruale. Ad aprire definitivamente le porte a questa discussione è stato l’arrivo dei primi vaccini contro il Covid 19. Con il rischio che la paura di conseguenze sul ciclo mestruale e sulla fertilità aumentasse l’esitazione vaccinale.

Cosa dicono gli studi

Da quando è cominciata la campagna vaccinale, le indagini statistiche hanno confermato una correlazione fra alterazione del ciclo mestruale e somministrazione del vaccino. I disturbi riportati dalle donne sono essenzialmente due: un ritardo nell’arrivo delle mestruazioni, e quindi un allungamento del ciclo, o un aumento del sanguinamento durante la mestruazione. Poiché il ciclo mestruale, come accennato, varia naturalmente in seguito a diversi fattori, la difficoltà principale di questi studi è stata quella di determinare la misura in cui i cambiamenti riportati possono essere attribuiti alla vaccinazione, in questo caso contro Covid-19, piuttosto che a variazioni di altra natura.

Un primo studio statunitense ha analizzato il problema utilizzando i dati registrati dalla App di monitoraggio del ciclo Natural Cycles, su un campione di 4 mila donne residenti negli Stati Uniti. L’analisi è stata poi ampliata a un campione globale di 20 mila donne, 14 mila delle quali vaccinate e le restanti non vaccinate. I risultati hanno mostrato che le donne registravano un allungamento del ciclo di meno di un giorno in media, con un aumento ad alcuni giorni se prima e seconda dose venivano somministrate all’interno dello stesso ciclo. In entrambi gli studi, comunque, le donne riferivano che la situazione tornava normale entro due cicli. A una simile conclusione è giunto anche uno studio condotto su quasi 10 mila donne, sempre residenti negli Stati Uniti, nell’ambito dell’Apple Women’s Health Study, basato sui dati raccolti da una applicazione dei dispositivi Apple.

Il mese scorso è stato pubblicato anche il primo studio pilota italiano su un campione di 100 donne fra i 18 e i 45 anni che avevano ricevuto almeno due dosi di vaccino. I risultati mostrano che ritardi nel ciclo mestruale e aumento del sanguinamento sono sintomi abbastanza comuni nelle tre settimane che seguono la vaccinazione, specialmente dopo la seconda inoculazione. Nello studio, che comunque non è conclusivo e necessita di essere ampliato, gli autori sottolineano che si tratta sempre di modifiche transitorie che non rischiano di alterare la fertilità delle donne.

Due possibili meccanismi in gioco

È quindi possibile che un vaccino – non solo quello contro il Covid 19 – possa indurre uno stato di stress nell’organismo e causare irregolarità nel ciclo mestruale. Su quali siano le interferenze specifiche che il vaccino contro il Sars-Cov-2 induce nell’organismo, però, ci sono solo ipotesi. Per quanto riguarda l’allungamento del ciclo mestruale, una possibile spiegazione è che la risposta immunitaria indotta dal vaccino interferisca direttamente con gli ormoni sessuali. Una conferma potrebbe venire dal fatto che chi assume contraccettivi ormonali ha riportato meno cambiamenti statisticamente. Ci sarebbe però almeno un altro fattore in gioco, dato che l’allungamento del ciclo mestruale sembra dipendere anche dal momento del ciclo in cui viene somministrato il vaccino: in particolare ci si aspetta che la durata del ciclo aumenti se la donna viene vaccinata durante la prima fase, quella follicolare precedente all’ovulazione. Un’ipotesi supportata, per ora, dai risultati dell’Apple Women’s Health Study.

Nel caso dell’aumento del sanguinamento, invece, l’ipotesi è che esso sia dovuto a una diminuzione della capacità di riparazione del tessuto dell’endometrio nell’ultima fase del ciclo, quella luteale. In questo caso il vaccino agirebbe direttamente sulla funzionalità delle cellule del sistema immunitario deputate, a livello uterino, alla riparazione dei tessuti. Gli studi condotti hanno anche mostrato che questa alterazione è più evidente al crescere dell’età delle donne ed è quindi associata anche alla capacità dell’organismo di rigenerare le cellule.

Nessuna di queste ipotesi, comunque, può dirsi confermata e occorrono studi più ampi e dedicati per capire quali siano i meccanismi in gioco. Quel che è chiaro, però, è che l’alterazione del ciclo mestruale è dovuta alla risposta del sistema immunitario al vaccino, e non a una componente specifica del vaccino. I risultati delle indagini, infatti, non cambiano se si considera una tipologia specifica di vaccino (mRna o a vettore virale). E, soprattutto, che tutti questi cambiamenti non rischiano di compromettere la salute sessuale delle donne né la fertilità, e rientrano dopo poche settimane. Secondo gli esperti, queste ricerche sarebbero un’opportunità da cogliere nello sviluppo di vaccini futuri, in quanto raramente quando si studiano gli effetti collaterali di un vaccino ci si chiede se questi possano riguardare anche il ciclo mestruale o la fertilità.



www.repubblica.it 2022-11-28 13:15:59

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