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Covid, dopo più di tre dosi e la malattia, serve vaccinarsi ancora?

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Diversi lettori ci scrivono chiedendo se, dopo aver fatto già più di tre dosi di vaccino anti-Covid e aver contratto l’infezione, sia necessario fare un’lteriore dose booster. Alcune delle domande arrivate a Vaccini sono state:

Io e mia moglie abbiamo 80 anni, io sono malato di cuore e lei è malata oncologica. A dicembre dell’anno scorso abbiamo fatto la quinta dose e la vaccinazione antinfluenzale. Ora siamo un po’ confusi se fare la vaccinazione attualmente proposta.

Mia moglie (68 anni) ed io (71) ci siamo sottoposti a cinque vaccinazioni anti-COVID, l’ultima a dicembre 2022. Abbiamo anche avuto Covid in forma leggera nel luglio 2022. Ci chiediamo se sia il caso di effettuare il nuovo vaccino. Non soffriamo di patologie serie.

Mia nonna (che ha 87 anni e non è affetta da particolari patologie) ha preso il Covid per la seconda volta nonostante le tre dosi di vaccino. Adesso si sta domandando se sia il caso di fare un’altra dose.

Gentili Lettori,

le indicazioni e raccomandazioni per la campagna di vaccinazione autunnale/invernale 2023/2024 anti-COVID-19 chiariscono come procedere per la somministrazione del vaccino aggiornato, da utilizzare sia per l’eventuale prima dose che per il richiamo. Il richiamo, in particolare, viene raccomandato a: soggetti di età superiore o uguale ai 60 anni; ospiti delle strutture per lungodegenti; donne in gravidanza o dopo il parto (comprese le donne in allattamento); operatori sanitari e sociosanitari, studenti di medicina, delle professioni sanitarie che effettuano tirocini in strutture assistenziali e a tutto il personale sanitario e sociosanitario in formazione; persone dai 6 mesi ai 59 anni di età compresi con elevata fragilità, affette da co-morbosità o con condizioni che aumentano il rischio di COVID-19 grave.

Il richiamo con vaccino aggiornato di norma ha valenza annuale (12 mesi) ed è raccomandato a distanza di 6 mesi dall’ultima dose di vaccino anti-COVID-19 ricevuta (o almeno 3 mesi dopo la dose di vaccino anti-COVID-19 più recente) o dall’ultima infezione (identificata dalla data del test diagnostico positivo), a prescindere dal numero di dosi ricevute o di infezioni. 

È possibile la somministrazione concomitante (o a distanza di tempo, prima o dopo) con altri vaccini. Considerando la stagione in corso è importante valutare l’opportunità della co-somministrazione del vaccino anti-COVID-19 aggiornato con il vaccino antinfluenzale, fatte salve eventuali specifiche indicazioni d’uso o valutazioni cliniche.

Inviate le vostre domande a [email protected]

*Giovanni Gabutti è professore ordinario presso l’università di Ferrara e coordinatore del gruppo ‘Vaccini e Politiche Vaccinali’ della SItI, la Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica.

Le informazioni riportate vanno intese esclusivamente a scopo informativo: non rappresentano in alcun modo una consulenza medica e non possono sostituire diagnosi o indicazioni di trattamento consigliati dal proprio medico o da uno specialista.



www.repubblica.it 2023-12-14 15:40:56

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