Diario di un ragazzo autistico: “Il mio Natale preferito? In famiglia e con poco rumo…
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Cari amici di Repubblica, vi siete mai chiesti come una persona autistica vive il Natale? Ora vi racconto la mia esperienza ed anche se gli autistici sono tutti diversi tra di loro, è possibile che alcune mie sensazioni e valutazioni possano essere condivise anche da persone autistiche che conoscete.
Comincio con il dire che per me la città in cui vivo ha davvero troppi stimoli sensoriali per me. A dicembre, avvicinandosi il Natale, la situazione peggiora di molto perché il traffico impazzisce e compaiono tante luci molto aggressive e, a mio avviso, inutili. Vi assicuro che essere un autistico ipersensoriale in una città che esplode di festa pre natalizia è davvero gravoso. Viene voglia di scappare in un bosco e non tornare più.
Le cose migliorano quando arriva il Natale e la mia famiglia si ferma, smette di lavorare, ed è bello poter stare a casa tutti insieme, riposare, condividere del tempo libero e mangiare in delle belle tavolate condividendo cibi particolarmente gustosi.
La vigilia la passo in genere con gli zii Fabrizio e Giulia ed il Natale con gli zii Lucio e Lia e ritrovo poi una grande quantità di cugine e qualche cugino. Potrà sembrarvi forse una cosa un po’ infantile ma io amo molto le feste in famiglia. Mi piacciono poi i regali e quest’anno sono stato felice di ricevere doni belli ed utili.
Il 26 dicembre il mondo si ferma e vivo la magia di un tempo sospeso in cui il Natale trattiene il fiato. Poi in genere parto ed amo molto viaggiare e trascorrere l’ultimo dell’anno altrove.
Insomma, il Natale mi piace molto, solo vorrei un po’ meno caos, meno luci, suoni, musiche, folla. Quanto sarebbe bello un Natale nel silenzio! Ciascuno potrebbe festeggiare dentro di sé. Allora sì che sarebbe un Natale autistico!
www.repubblica.it 2024-01-15 11:32:57