Bronchiti e polmoniti, come migliorare la prevenzione
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E’ uno dei protagonisti della cosiddetta triade respiratoria. Insieme a Sars-CoV2 e all’influenza, il virus respiratorio sinciziale (RSV) gioca infatti un ruolo di primo piano nell’insieme delle sindromi simil-influenzali che ogni stagione colpiscono milioni di italiani. Ma tra le vittime dell’RSV due sono bersagli particolarmente sensibili: i bambini da un lato e gli anziani dall’altro. E’ qui infatti, in queste due fasce di popolazioni, che il virus – per i più solo un’infezione lieve – causa più complicazioni, con bronchioliti, bronchiti, e polmoniti, rendendo necessari a volte ricovero in ospedale, in alcuni casi anche della terapia intensiva. Ma oggi, rispetto alle stagioni passate, abbiamo qualcosa in più per combattere questo rischio e proteggere in maniera attiva la salute degli anziani: un vaccino, anzi due. Al punto che per gli esperti è arrivato il tempo di trovare risorse per raccomandare e offrire in maniera attiva anche questa profilassi alla popolazione più vulnerabile. Ed allargare così la protezione contro le polmoniti e le complicazioni da RSV.
L’appello a proteggere i più fragili
A lanciare un appello affinché vengano trovate le risorse per realizzare una campagna vaccinale contro l’RSV negli anziani, già a partire dalla prossima stagione influenzale, è il Board del Calendario per la Vita, composto da rappresentati di diverse società scientifiche di pediatri, igienisti e medici di medicina generale. L’appello arriva contestualmente alla diffusione di un position paper in materia di vaccini contro RSV, in cui gli esperti ricordano il peso della malattia da virus respiratorio sinciziale negli adulti e negli anziani. Ogni anno, solo in Italia si contano – e probabilmente sono delle sottostime – quasi 300 mila casi di infezione respiratoria acuta e circa 1.800 decessi correlati, scrivono.
Due vaccini approvati contro l’RSV, uno in arrivo
A essere più a rischio sono gli adulti con malattie croniche o polmonari, diabete, pazienti immunocompromessi, o che si trovano in strutture di lungodegenza. Per loro oggi, dopo anni di studi su vaccini che non si erano mostrati efficaci, abbiamo a disposizione due nuovi prodotti (un terzo potrebbe arrivare a breve): uno monovalente e uno bivalente (ovvero in grado di offrire protezione contro i due sottogruppi RSV-A e RSV-B del virus). Entrambi sono stati approvati solo per la popolazione over 60 e per le donne incinte nel caso del bivalente (così da proteggere i nascituri). I vaccini, ha ricordato Paolo Bonanni, Coordinatore scientifico del Board, hanno mostrato una efficacia contro le malattie da RSV superiore all’80% nella prima stagione dopo la vaccinazione. Protezione che in parte si mantiene anche nella stagione successiva, sebbene non sia chiaro ancora se e come utilizzare eventuali dosi booster, aggiungono gli esperti.
Raccomandazioni: per over 75 e over 60 con patologie
“Il Board del Calendario per la Vita sottolinea come la recente disponibilità di due vaccini efficaci e sicuri nei confronti delle patologie causate dal virus respiratorio sinciziale rappresenti una opportunità preventiva di grande valore clinico, non essendo stata disponibile finora alcuna valida misura preventiva, e neppure alcuna terapia specifica. In tale ottica, i vaccini contro RSV costituiscono una risposta ad un bisogno medico finora insoddisfatto”. Nel loro appello apertamente indirizzato al governo, gli esperti del Board chiedono così che la strategia di vaccinazione cominci con raccomandare il vaccino negli over 75 e negli over 60 con patologie croniche. Nel frattempo, ovviamente, va ricordato che la prevenzione contro l’RSV e le sue complicazioni, da bronchiti a polmoniti, si fa anche continuando a seguire le tradizionali norme igieniche e comportamentali valide contro tutti i virus respiratori.
www.repubblica.it 2024-01-15 15:45:23