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Viagra, la pillola dell’amore non va d’accordo con i farmaci per il cuore

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La pillola blu non sempre va d’accordo con la pillola bianca. Se prima era un sospetto, ora c’è la conferma: i farmaci per la disfunzione erettile, come il Viagra, possono rivelarsi molto pericolosi nelle persone che assumono i nitrati, una terapia utilizzata per trattare l’angina o il dolore toracico. A chiarire i possibili rischi dell’interazione tra gli inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5 (PDE5i) – Viagra, Levitra, Cialis e altri – usati per la disfunzione erettile e i farmaci anti-anginosi è nuovo studio del Karolinska Institutet di Stoccolma, pubblicato sul Journal of American College of Cardiology.

I risultati suggeriscono che i pazienti che assumo entrambi i farmaci corrono un rischio più elevato di morbilità e mortalità, in quanto entrambi possono causare pericolosi cali della pressione sanguigna. Quindi, l’utilizzo contemporaneo è controindicato.

Pochi dati

“Il potenziale rischio dell’associazione tra i comuni farmaci per la disfunzione erettile e i nitrati è un argomento su cui la comunità scientifica si sta interrogando da diverso tempo”, commenta Francesco Saia, presidente della Società Italiana di Cardiologia Interventistica (GISE) e cardiologo interventista all’IRCCS Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna, Policlinico Sant’Orsola. “Tuttavia, ci sono pochi dati in real-world sulle implicazioni della somministrazione di entrambi i farmaci, nonostante il numero di persone che li assumano siano in crescita. Il nuovo studio svedese – aggiunge – va quindi a colmare questa lacuna, sconsigliando di fatto l’utilizzo contemporaneo delle due terapie”.

La ricerca

In realtà lo studio del Karolinska Institutet non è altro che un aggiornamento di ricerche precedenti condotte tutte sullo stesso set di dati nazionali provenienti dal Swedish Patient Register. I ricercatori sono quindi riusciti ad arrivare ad analizzare i dati di 61.487 uomini con una storia di infarto miocardico o che hanno subito un intervento coronarico percutaneo, i quali hanno ricevuto due prescrizioni di nitrati entro i sei mesi dallo studio.

Tra i partecipanti, 55.777 uomini sono stati trattati con nitrati e 5.710 sono stati trattati sia con nitrati che con PDE5i (almeno due prescrizioni). I soggetti in terapia solo con i nitrati sono stati seguiti in media per 5,7 anni, mentre coloro che hanno assunto entrambi i farmaci sono stati seguiti mediamente per 3,4 anni. Il gruppo dei soggetti che hanno assunto sia i nitrati che PDE5i era più giovane con un’età media di 61,2 anni rispetto ai 70,3 anni degli uomini in terapia solo con i nitrati.

I risultati dello studio indicano che l’uso combinato contemporaneo dei due farmaci è associato a un rischio più elevato di mortalità, cardiovascolare e non. “In particolare, è stata rilevata nei soggetti che hanno assunto sia i nitrati che i PDE5i una probabilità maggiore di infarto miocardico, insufficienza cardiaca, rivascolarizzazione cardiaca ed eventi cardiovascolari maggiori”, sottolinea Saia. Il rischio non è immediato, non almeno nei 28 giorni successivi all’assunzione dei farmaci contro la disfunzione erettile. Ma aumenta sul lungo periodo.

Cuore e vita sessuale

“È importante sottolineare come buona parte dei pazienti con cardiopatia ischemica cronica può avere una vita sessuale normale o comunque accettabile, anche utilizzando PDE5i, se necessario. I risultati dello studio però confermano che bisogna fare molta attenzione a conciliare il desiderio di una terapia che punta a migliorare la vita sessuale con la salute del cuore”, evidenzia Saia.

Evitare il ‘fai da te’

“Da un lato ribadiamo dunque l’importanza per i pazienti di evitare il ‘fai da te’ e quindi di ricorrere a farmaci in autonomia senza prescrizione e controllo medico. Dall’altro – continua Saia- anche gli specialisti devono essere cauti nella prescrizione dei nitroderivati, che hanno indicazioni molto selezionate e probabilmente sono riservati a quei pazienti che non potrebbero comunque avere una vita sessuale normale, e attenti  a evitare la prescrizione contemporanea dei PDE5i. Infine, considerati i limiti dello studio, è fondamentale continuare a fare ancora ricerca sugli effetti ambigui dei farmaci per la disfunzione erettile negli uomini con malattie cardiovascolari, che in studi precedenti, assolutamente non in associazione con nitroderivati, avrebbero manifestato addirittura effetti clinici favorevoli in pazienti con malattie cardiovascolari”.

 



www.repubblica.it 2024-01-16 12:40:25

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