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Malattia X, cos’è e perché preoccupa l’Oms come il Covid

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Anche se ancora non esiste spaventa più di ogni altra patologia. È per questo che la cosiddetta “Malattia X” è entrata anche nell’agenda del World Economic Forum di Davos, una delle più importanti manifestazioni in materia di politica economica e sociale a livello mondiale.

La buona notizia, almeno per il momento, è che questa patologia è solo un’ipotesi, paventata già nel 2017 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) per riferirsi ad alcune condizioni infettive, attualmente sconosciute, che possono essere in grado di causare un’epidemia o, se si diffonderà in più paesi, una pandemia.

La definizione di Malattia X

La Malattia X è infatti un termine coniato per indicare un agente patogeno con potenziale pandemico. Secondo questa definizione il Covid-19 è stata la prima Malattia X. Ma potrebbe essercene un’altra in futuro. “Alcuni ritengono che questo possa generare panico””, dice il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus. “No. È meglio anticipare qualcosa che potrebbe accadere – perché è successo molte volte nella storia – e prepararsi”, aggiunge.

Gli oltre 300 scienziati che sono stati radunati dall’Oms già nel novembre 2022, hanno ipotizzato che questa futura patologia potrebbe causare 20 volte più decessi del Covid. “Abbiamo conosciuto il virus Zika, Ebola e sappiamo cosa può accadere”, sottolinea Tedros. “Ma dobbiamo avere un piano per una futura e sconosciuta ‘Malattia X’, di cui parliamo da tanti anni. Il Covid – continua – è stata la prima Malattia X, ma può riaccadere e dobbiamo essere in grado di anticipare e preparaci a questo. Avere un sistema di allerta precoce, saper espandere velocemente i sistemi sanitari e investire di più nelle cure primarie”.

Quale patogeno la scatenerà?

Non sappiamo dunque quale sarà l’agente patogeno responsabile della prossima Malattia X. I coronavirus sono certamente tra i candidati principali. Lo erano già prima di Covid-19. Anche perché nel 2002 un altro coronavirus iniziò a diffondersi in Cina, causando una forma di polmonite chiamata SARS che ha ucciso circa una persona su 10 tra coloro che ha colpito, prima che ci fosse stato il tempo di controllarla con misure rigide. Un altro coronavirus ancora più mortale, chiamato MERS, di cui ancora ne sentiamo parlare occasionalmente, provoca una polmonite che uccide una persona infetta su tre.

Tuttavia, studi recenti suggeriscono che sia SARS che MERS avrebbero più difficoltà oggi a innescare una nuova pandemia, perché quasi tutti nel mondo hanno anticorpi contro il virus che causa il Covid-19 e questi sembrano fornire una protezione parziale contro la maggior parte degli altri agenti patogeni della famiglia dei coronavirus.

Ma ci sono molte malattie, alcune ben note e altre meno familiari, che potrebbero rappresentare una minaccia globale. In passato, i ceppi influenzali hanno causato diverse pandemie globali, inclusa una delle epidemie più mortali di sempre, l'”influenza spagnola” del 1918. Oggi, un ceppo virulento di influenza aviaria si sta diffondendo in tutto il mondo e occasionalmente si diffonde dagli uccelli ai mammiferi, provocando morie di massa. Proprio questa settimana, l’aviaria è stata ufficialmente collegata alla morte di 17.000 cuccioli di elefante marino in Argentina avvenuta lo scorso ottobre. Poi ci sono altri candidati alla Malattia X, come l’Ebola, che causa gravi emorragie, e il virus Zika, trasmesso dalle zanzare, che può far nascere bambini con la testa più piccola se l’infezione si verifica durante la gravidanza. L’Oms ha aggiornato l’elenco degli agenti patogeni con il maggior potenziale pandemico nel 2022.

Che armi abbiamo

Per fortuna la pandemia Covid-19 potrebbe aver reso più facile fermare qualsiasi futura Malattia X. Covid-19 ha stimolato lo sviluppo di nuovi progetti di vaccini, compresi alcuni che possono essere rapidamente riproposti per colpire nuovi agenti patogeni. Ha portato, ad esempio, all’avvento dei vaccini basati sull’mRNA. Questa formula contiene un breve pezzo di materiale genetico che fa sì che le cellule immunitarie del corpo producano la proteina “spike” del coronavirus. Ma questa formula potrebbe essere aggiornata per fare in modo che le cellule producano una proteina diversa, semplicemente riscrivendo la sequenza dell’mRNA.

Secondo il direttore generale dell’Oms, i paesi hanno bisogno di migliori sistemi di allerta precoce per le nuove malattie e i servizi sanitari devono diventare più resilienti agli imprevisti.

I sistemi di sorveglianza

“In questa situazione è fondamentale mettere in atto un sistema di sorveglianza sindromica che si appoggi sostanzialmente sul monitoraggio attento e continuo della popolazione a cui il sistema sanitario fa riferimento”, spiega Giovanni Orengo, specialista in Igiene e Medicina preventiva, nonché direttore sanitario dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova. “Già da tempo la Regione Liguria, il San Martino in particolare, hanno messo in atto questo sistema sorveglianza che si basa sull’analisi dei sintomi con i quali la nostra popolazione afferisce ai nostri pronto soccorso – continua . utilizzando anche un certo numero di medici sentinella che prestano la loro azione per garantire il monitoraggio dei pazienti sul che presentano sintomi particolari che possono far riferimento a situazioni di infezioni respiratorie di particolare interesse. Questa modalità di sorveglianza rappresenta probabilmente il cardine dell’impalcatura con la quale possiamo pensare di prevenire situazioni come quelle previste dalla Malattia X”.

Farsi trovare pronti

La sorveglianza, tuttavia, non basta. “Quando gli ospedali sono stati sfruttati oltre la loro capacità (con il Covid, ndr), abbiamo perso molte persone perché non riuscivamo a gestirle”, sottolinea Tedros. “Non c’era abbastanza spazio, non c’era abbastanza ossigeno”, aggiunge. Per evitare che la stessa cosa accada quando colpirà la prossima Malattia X, Tedros afferma che i servizi sanitari devono essere in grado di espandere la propria capacità su richiesta. Fortunatamente, possono fare questi preparativi senza sapere esattamente quale sarà la Malattia X. “La Malattia X è un simbolo”, afferma. “Qualunque essa sia, puoi prepararti”, conclude.



www.repubblica.it 2024-01-18 10:16:25

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