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Salute mentale, 50% dei disturbi compare prima dei 18 anni – Cefalea

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Il 50% di tutti i disturbi mentali
compare entro i 18 anni, il 62% entro i 24. Occorre quindi
puntare su interventi precoci che consentano un recupero. Lo
sottolinea la Sinpf (Società Italiana di
NeuroPsicoFarmacologia), a conclusione del XXV congresso
nazionale. “Abbiamo una finestra – spiegano in una nota Claudio
Mencacci e Matteo Balestrieri, presidenti Sinpf – che ci
consente interventi precoci per un recupero più rapido ed
efficace dei ragazzi, ‘salvandone’ il futuro. Dobbiamo essere
messi nelle condizioni di poterla usare con la ‘salutogenesi’,
la promozione della salute, aumentando i fattori di resilienza.

   
La salute mentale inizia prima del concepimento, per questo
vogliamo guardare oltre, promuovere la prevenzione primaria e
secondaria.Vogliamo parlare di screening in un Paese che li
sottovaluta o non riesce ad applicarli”. “Tutta la psichiatria
italiana, con le Istituzioni, deve prendere consapevolezza del
crescente disagio giovanile – sottolinea Claudio Mencacci -.

   
Questa alleanza ha necessità di un’agenzia nazionale che si
faccia carico del coordinamento di azioni e risorse per la
promozione della salute mentale della popolazione”. È importante
anche che cada il tabù sugli psicofarmaci, spesso visti con
sospetto. Così come deve essere alta l’attenzione sul corretto
utilizzo. “Il consumo di psicofarmaci, prevalentemente
antidepressivi e benzodiazepine, è in costante crescita da molti
anni, circa il 2% l’anno – aggiunge Matteo Balestrieri-. Le
benzodiazepine sono farmaci di fascia C, i più prescritti in
assoluto, per quanto l’Italia sia il Paese che ha il minor
numero di prescrizioni in Europa. Questo ci impone una
riflessione. Non sempre alle prescrizioni corrispondono utilizzi
consoni. Il 40% di queste viene poi gestito con un ‘fai da te’
pericolosissimo che mette a repentaglio il successo delle cure.

   
Senza contare l’acquisto illegale: fino a un terzo dei farmaci
usati dai giovani sono reperiti sul web, e vengono utilizzati
per ‘lo sballo’, per ‘uscire dallo sballo e dormire’, per
migliorare le performance scolastiche, con danni enormi sulla
salute”. Infine, per gli esperti sui social “bisogna che gli
influencer, prima di scrivere anche una sola riga su problemi di
salute mentale, valutino con grande attenzione l’effetto delle
loro parole”.

   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA



www.ansa.it 2024-01-26 14:48:20

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