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Se i pazienti sono protagonisti, ricerca e sanità migliorano

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Ascoltare i pazienti per migliorare le cure e rendere il sistema sanitario più efficiente e sostenibile. Si può fare grazie a degli strumenti che raccolgono la voce dei malati, in maniera strutturata e senza mediazioni. Si chiamano PROs (Patient Reported Outcomes) e la loro misurazione, combinata con i dati clinici, fornisce un quadro più completo dello stato di salute del paziente che sta facendo un percorso di cura. Queste misurazioni dovrebbero essere inserite nella programmazione dei percorsi di salute, dalla prevenzione alla cura. Ne sono convinti i partecipanti al Gruppo PRO4All, che oggi hanno chiamato Istituzioni e tecnici a confrontarsi durante l’evento “Pazienti PROtagonisti per la salute di tutti”, tenutosi al Senato su iniziativa della Senatrice Tilde Minasi. “Ormai è ampiamente provato che per migliorare il Servizio Sanitario Nazionale è necessario mettere i bisogni e i diritti dei pazienti al centro delle decisioni di politica sanitaria. Per farlo, il Gruppo PRO4All sta lavorando da più di due anni per promuovere la necessità di raccogliere i dati dei pazienti basati direttamente sul vissuto che gli stessi hanno del trattamento”, ha spiegato Mario Alberto Battaglia, Membro PRO4All e Direttore Generale AISM (Associazione italiana sclerosi multipla).

Nato due anni fa grazie al supporto di Roche Italia, il Gruppo di lavoro composto da AIM, AIOM, AISM, FAVO, FICOG, SIN, UNIAMO e SDA Bocconi, vuole promuovere l’introduzione anche degli elementi intangibili del benessere della persona – come funzionamento fisico e cognitivo, burden sociale e benessere psichico ed emotivo – all’interno dei dati presi in considerazione per valutare la presa in carico dei pazienti. “In Italia non esistono ancora delle linee di indirizzo o meccanismi strutturati per l’utilizzo di questi valori – ha dichiarato Adele D’Amico, Membro PRO4All e Consigliere Direttivo AIM (Associazione italiana Miologia) – grazie ai quali sarebbe possibile rilevare gli aspetti intangibili della patologia e dei trattamenti, contribuendo a una maggiore efficienza nella valutazione dei farmaci”.

Il sistema va armonizzato

“Il paziente deve partecipare, al pari degli altri stakeholder del Sistema Salute, ai processi valutativi e organizzativi, portando il proprio punto di vista che va però sistematizzato con strumenti standardizzati e validati quali i PROs e i PROMs – ha dichiarato Annalisa Scopinaro, Presidente UNIAMO e membro PROAll – Il nostro Paese garantisce universalmente l’accesso alle terapie, ma tenendo conto dell’innovazione crescente e della sostenibilità della stessa è possibile che l’Italia si faccia promotrice di nuove realtà e modelli, come stiamo facendo nelle malattie rare. L’ascolto del paziente permette di conoscere e valorizzare alcuni aspetti della terapia, nonché confrontare diversi trattamenti per la stessa patologia. L’impiego sistematico e standardizzato dei PROs permette ciò, ma il Sistema va armonizzato e reso adatto alla raccolta e utilizzo di questi strumenti”.

L’impegno del Gruppo di lavoro ha visto in una prima fase lo sviluppo di alcuni lavori pubblicati su riviste scientifiche per ampliare la letteratura in materia di utilizzo dei PROs. “Siamo certi che, basandoci su evidenze e dati scientifici solidi, si possa accelerare una standardizzazione e un’applicazione degli esiti di salute nell’ambito della ricerca clinica, ma anche la stesura di linee di indirizzo sulla raccolta, analisi ed interpretazione dei PROs in fase valutativa dei trattamenti, auspicando infine una presenza istituzionalizzata dei rappresentanti dei pazienti negli Enti regolatori”, ha spiegato Massimo Di Maio, Membro PRO4All e Presidente Eletto AIOM.

 

Gli impegni da prendere

Il “Manifesto sui PROs”, già sottoscritto negli scorsi mesi da diversi esponenti politici, indica sei impegni per le Istituzioni. Il primo riguarda l’aggiornamento delle linee di indirizzo dell’AIFA in merito alla compilazione del dossier di prezzo e rimborso dei farmaci, per includere le segnalazioni dei PROs specifici per patologia. A questo si aggancia il secondo impegno richiesto: prevedere la presenza e la partecipazione attiva dei rappresentanti delle associazioni dei pazienti nella governance dell’AIFA, traendo esempio dalle best practice consolidate a livello europeo. La terza richiesta è quella di sensibilizzare il mondo della ricerca clinica, la comunità scientifica, i comitati etici nazionali e territoriali e le Istituzioni sull’importanza di dare la massima diffusione agli esiti riferiti dai pazienti tramite Patient-Reported Outcomes Measures (PROMs), che misurano le condizioni dei pazienti al di là del dato clinico di efficacia e sicurezza.

Promuovere una convergenza tra i protagonisti delle varie aree terapeutiche circa l’identificazione e la standardizzazione dei PROMs specifici per patologia, al fine di avviare una maggiore armonizzazione della disciplina, è il quarto impegno proposto del Gruppo. La quinta richiesta che fa il Gruppo alle Istituzioni è quella di sfruttare ogni veicolo normativo utile per divulgare il tema dei PROs e promuoverne l’uso sistematico nel SSN, per esempio dando seguito a documenti programmatici e agli atti istituzionali in cui è segnalato il tema del coinvolgimento delle associazioni di pazienti nel percorso di cura e nei processi regolatori. Infine, la richiesta conclusiva riguarda l’impegno a investire in iniziative di ricerca clinica e cura che abbiano l’obiettivo di validare l’uso di strumenti di eHealth per facilitare l’adozione di PROMs nella ricerca, nelle sperimentazioni e nella gestione clinica.

“Ad oggi, la conclusione a cui è giunto il Gruppo di lavoro PRO4All è che per far crescere il valore della voce dei pazienti nell’ambito dei tavoli decisionali clinici e regolatori occorre da un lato una armonizzazione e standardizzazione dell’uso di PROs e PROMs in ricerca clinica – ha concluso Carmine Pinto, Membro PRO4All e già Presidente FICOG – e dall’altro un impegno concreto da parte delle Istituzioni tecniche e politiche per far sì che i pazienti siano al centro dei processi di valutazione in ogni fase dello sviluppo del farmaco. Facciamo quindi appello affinché questa opportunità venga colta anche dal nostro Paese al fine di garantire i migliori standard di cura a tutti cittadini”.



www.repubblica.it 2024-01-30 16:54:16

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