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L’esercizio fisico riduce il rischio di cancro alla prostata del 35%

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L’attività fisica intensa, dalle escursioni al jogging, dal nuoto allo sci, passando per il ballo, si è dimostrata fondamentale anche per ridurre il rischio di sviluppare il tumore alla prostata. Secondo uno studio svedese pubblicato sul British Journal of Sports Medicine, un aumento della funzionalità cardiorespiratoria del 3% o più, in un anno, è infatti associato a una riduzione del 35% dell’incidenza di questa malattia. Si tratta della prima e più grande ricerca di questo genere che ha esaminato l’impatto di una variazione della funzionalità cardiorespiratoria sulle probabilità di sviluppare il cancro alla prostata e sugli effetti benefici dell’attività fisica sul ridurre l’incidenza di questo tumore.

Lo studio

I ricercatori svedesi hanno analizzato i dati relativi a 57.652 uomini tra i 18 e i 79 anni, raccolti tra ottobre 1982 e dicembre 2019 attingendo a un database nazionale di valutazione del livello di salute sul lavoro.

Sono state prese in considerazione informazioni sull’attività fisica, lo stile di vita, la salute percepita e i risultati di almeno due test di funzionalità cardiorespiratoria effettuati ad almeno 11 mesi di distanza e misurati valutando la quantità di ossigeno utilizzata dall’organismo durante un’attività fisica intensa. Questo parametro costituisce, infatti, un importante indicatore di salute in quanto si riferisce alla capacità dei sistemi circolatorio e respiratorio di fornire ossigeno alle cellule dei muscoli scheletrici per la produzione dell’energia necessaria durante lo svolgimento di esercizi fisici.

I ricercatori hanno rilevato che, durante un periodo medio di follow-up di quasi 7 anni dal secondo test sulla funzionalità cardiorespiratoria, 592 uomini, l’1% di tutti gli individui considerati nello studio, avevano sviluppato un tumore alla prostata.

I risultati

Gli scienziati hanno quindi confrontato le informazioni raccolte con i dati dell’incidenza del cancro alla prostata e, correggendo l’analisi per fattori come età, livello di istruzione, indice di massa corporea, altezza e abitudine al fumo, hanno evidenziato che un maggior livello di funzionalità cardiorespiratoria è associato a una riduzione del rischio di sviluppare la malattia. Gli individui presi in considerazione sono stati quindi divisi in gruppi a seconda della variazione annuale nella funzionalità cardiorespiratoria misurata: stabile, incremento o diminuzione del 3%. I soggetti la cui forma fisica è migliorata del 3% all’anno hanno fatto registrare il 35% in meno di probabilità di sviluppare il cancro rispetto a quelli la cui forma fisica è diminuita. 

Ma perché valutare proprio la funzionalità cardiorespiratoria? Nello studio i ricercatori riportano come tra i fattori di rischio del tumore alla prostata ci siano infiammazioni locali e sistemiche, e come un elemento indicativo della presenza o meno di queste patologie sia proprio la funzionalità cardiorespiratoria.

Come migliorare la funzionalità cardiorespiratoria?

Kate Bolam della Swedish School of Sport and Health Sciences di Stoccolma e coautrice dello studio suggerisce di “praticare attività che coinvolgano la parte inferiore del corpo come camminate a passo sostenuto o jogging, escursioni, e che preferibilmente includano anche le braccia e le gambe. Il trucco – sottolinea – consiste nel mettere alla prova il sistema cardiovascolare con regolarità facendo aumentare la frequenza cardiaca”, qualsiasi sia il tipo di attività aerobica che si decida di svolgere. Spiega, infatti, che l’importante è trovare qualcosa che possa essere inserito all’interno della propria routine settimanale e che magari sia anche piacevole da fare.  

Migliorare la propria funzionalità cardiorespiratoria del 3% non è impossibile, infatti, i ricercatori sottolineano come diverse ricerche condotte sugli adulti abbiano dimostrato che questa possa arrivare ad aumentare anche del 16% in un anno, seguendo appropriati interventi di esercizio fisico.

Gli uomini dovrebbero, quindi, essere incoraggiati a fare attività fisica e movimento, non solo per contribuire a ridurre le probabilità di tumore alla prostata, ma anche per migliorare la propria salute e longevità.



www.repubblica.it 2024-02-06 10:34:14

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