Tutte le notizie qui
Backaout
Backaout

Barbara Venturato: “Respiro e scrittura, ecco come si può gestire l’ansia”

26

- Advertisement -


“Dobbiamo ricordarci che siamo donne libere, forti e consapevoli. Dobbiamo imparare la pazienza dallo sport e addomesticare l’ansia, come ho fatto io”. Parola di Barbara Venturato, attrice classe 1995, su Rai1, il 12 e 13 febbraio, nella miniserie “Mameli, il ragazzo che sognò l’Italia” e prossimamente nelle altre due serie, “Doc – nelle tue mani” e “Concordia”.

La 28enne vicentina, nella serie, interpreta una marchesina, Geronima, che, stretta in un contesto patriarcale, sceglie di essere in disaccordo con quel mondo. “Siamo nel Risorgimento e la madre dice a Geronima una frase che resta: Cosa ci possiamo fare, se il nostro destino è già scritto? Perché – mi chiedo – associare l’idea di futuro al fatto che tutto è già scritto? È la domanda che ereditiamo tutte noi donne. Certo, la società è cambiata. Ma c’è ancora tanto da fare per sentirci libere e alla pari”.

Perché essere donne è ancora difficile?

“Dovrebbe essere naturale sapere che siamo donne, come accade per gli uomini, e, invece, si dice comunemente “È una donna, ma anche una dirigente: ha i connotati”. Come se la carica ricoperta facesse da contraltare alla disdetta di essere donne”.

Quale può essere una via d’uscita?

“Dobbiamo essere consapevoli che i diritti conquistati vanno sempre rimarcati. Non diamoli per scontati, perché questo ci permette di andare verso un futuro in cui la parità di genere non sarà solo una perifrasi”.

Quanto è di aiuto o di ostacolo l’universo digitale?

“Abbiamo a disposizione tanti strumenti grazie al web e ai social, ma questi non possono colmare le lacune culturali. La scuola, invece, può dare chiavi per lavorare su di sé e migliorarsi, come ho fatto io”.

Che rapporto ha con il proprio corpo?

“È stato un percorso lungo, perché siamo portati a pensare che il corpo sia solo un accessorio. Crescendo, mi sono resa conto che siamo tanto spirito quanto materia. E imparare a conoscere le necessità del corpo è stato fondamentale. In Accademia, grazie alle molte ore dedicate al mimo, allo studio del movimento corporeo, ho capito come dare sfogo ai muscoli bloccati su una sedia per le ore di studio”.

Che cosa suggerisce agli adolescenti, spesso in conflitto con il proprio corpo?

“Impariamo a guardarci allo specchio e a respirare per conto nostro: concentrandosi sul respiro, si entra in comunicazione con la nostra parte materiale. È più importante il movimento che l’estetica”.

A proposito di corpo, quanto è importante per lei lo sport?

“Da piccola facevo danza, per stare con le amiche, poi ho praticato il tennis per sei anni, a livello amatoriale. In accademia ho riscoperto di avere i muscoli. Oggi corro e faccio pilates, pratico attività distensive per ascoltare e rilassare il corpo. Mi piacerebbe riprendere a fare sport di gruppo, perché crea una rete molto positiva”.

Come si gestisce la competizione?

“Lo sport mi ha insegnato la pazienza. Essere in competizione ti fa sentire come se le cose intorno fossero contro di te. Invece, devi sentirti in armonia con gli altri. Il tennis, in particolare, mi ha insegnato che la partita si gioca in un tempo più lungo, non a cannone”

Ma è difficile cancellare l’ansia: lei ci riesce?

“Guardo spesso su Youtube video su come gestire l’ansia: sono grande consumatrice di tutorial. La cosa che funziona molto su di me, quando vado in agitazione, è uscire all’aria aperta e capire che in prospettiva quel che mi agita dentro è più piccolo e gestibile di quel che c’è fuori. Stare tra la gente mi fa rimettere tutto in prospettiva”.

Spesso, però, delusioni e sconfitte sono inevitabili: lei come reagisce?

“Mi aiuta pensare che siamo privilegiati e che abbiamo il tempo per cambiare il nostro percorso. La sconfitta ti fa crescere: è un’esperienza… domani andrà meglio. In Accademia ci ripetevano: ricordatevi di avere un percorso davanti ché la vita è una maratona”.

Ha una sua tecnica per affrontare le sfide della quotidianità?

“Scrivo su un foglio e procedo per aree tematiche. Elenco concetti, nomi, parole inerenti a ciò che devo affrontare. Faccio mappe concettuali”.

Che rapporto ha con il riposo e con il sonno?

“Prima di andare a letto faccio stretching. Mi metto a testa in giù per allungare la colonna e rilassare la cervicale: scarico le tensioni accumulate durante il giorno. Faccio fatica ad addormentarmi, ma quando mi addormento non mi svegliano nemmeno le bombe…”.



www.repubblica.it 2024-02-09 14:30:26

This website uses cookies to improve your experience. We'll assume you're ok with this, but you can opt-out if you wish. Accept Read More