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Dengue – la Repubblica

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La dengue è una malattia infettiva provocata da quattro sierotipi di virus – Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4 – appartenente al genere Flavivirus (lo stesso genere a cui appartengono anche i virus responsabili della febbre gialla, malattia di West Nile, della encefalite giapponese e della encefalite da zecca).

 

Come si trasmette

L’infezione si trasmette attraverso il morso delle zanzare, principalmente della specie Aedes aegypti e in misura minore da Aedes albopictus (la cosiddetta zanzara tigre), che passano il virus in un individuo sano dopo averne punto uno infetto (queste stesse zanzare possono trasmettere anche altri virus: lo Zika virus e il virus della Chikungunya). Fino a non molto tempo fa, la dengue era diffusa soprattutto nelle regioni tropicali e subtropicali dell’Africa, del Sudest asiatico, Cina, India, Medioriente, America latina e centrale, Australia e diverse zone del Pacifico. Tuttavia, negli ultimi decenni, i cambiamenti climatici e l’aumento negli spostamenti di persone e merci hanno fatto registrare casi anche in alcuni paesi europei, tra cui Italia, Francia e Spagna.

 

Come si manifesta

I sintomi della dengue compaiono in genere 4-10 giorni dopo essere stati punti da una zanzara infetta. Di solito compare febbre alta, mal di testa, dolore agli occhi ma anche ai muscoli e alle articolazioni, sintomi che spesso possono essere scambiati per quelli di una normale influenza. A volte si può verificare un’eruzione cutanea, nausea, vomito e lieve sanguinamento (come sangue dal naso o dalle gengive). Nei casi più gravi, la dengue può evolvere in una forma emorragica più pericolosa che richiede cure immediate. Questo evento può verificarsi, per esempio, se la persona che viene punta da una zanzara infetta è già stata infettata in precedenza.

 

Come si cura

Per la dengue non esiste un trattamento specifico, ma nella maggior parte dei casi le persone guariscono nell’arco di due settimane. Per alleviare i sintomi si può però ricorrere a cure di supporto come il mantenere l’idratazione e assumere blandi analgesici per alleviare il dolore.

Come si previene

La principale forma di prevenzione consiste nell’evitare le punture delle zanzare nelle zone a rischio, usando zanzariere, repellenti per insetti e indumenti che coprano gambe e braccia oltre al resto del corpo. Il controllo delle popolazioni di zanzare può avvenire su scala individuale – evitando i ristagni di acqua nei terrazzi e nei giardini, che favoriscono la riproduzione delle zanzare – e su scala municipale, con misure di disinfestazione.

 

Il vaccino

Nell’autunno del 2023 in Italia è stato autorizzato un nuovo vaccino che può essere somministrato in tutti i soggetti sopra i 4 anni di età (ma è sconsigliato alle donne in gravidanza o che stanno allattando). Si tratta di un vaccino tetravalente vivo attenuato contro la malattia causata da uno qualsiasi dei quattro sierotipi del virus e può essere somministrato sia a chi è già stato esposto all’infezione in precedenza sia a chi non l’ha mai contratta. Il vaccino è destinato a chi deve recarsi nelle aree a rischio, per turismo o lavoro, e prevede due dosi sottocute a distanza di tre mesi. I suoi effetti collaterali sono leggeri e transitori: un po’ di dolore e rossore nel punto di iniezione, qualche linea di febbre, mal di testa o dolori muscolari.



www.repubblica.it 2024-02-13 13:39:51

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