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San Valentino, il regalo ideale? “Scambiarsi baci e microbiota”

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A mani vuote nel giorno di San Valentino? Per gli innamorati ‘smemorati’ c’è “una buona notizia. Il regalo perfetto lo avete già. È una crema, un integratore, un balsamo. E’ una ricetta e anche un calmante. Eppure non si compra in farmacia. Siete voi”. O meglio “il vostro microbiota. E per darlo a chi amate basta un bacio vero, non confezionato, al naturale. Un bacio lungo almeno quanto uno dei mille reel che si guardano sui social, di quelli intensi, da capogiro, di quelli che si danno spegnendo il cervello ma mettendoci il cuore”. Non è una semplice proposta romantica da ‘Baci Perugina’ quella lanciata via social da Francesco Fratto, farmacista e coach degli stili di vita, da tempo impegnato in un’esplorazione delle potenzialità dei batteri buoni che abitano il nostro ‘secondo cervello’, l’intestino.

Dietro il contatto bocca a bocca c’è molto di più, assicura, ed è qualcosa di ‘scientifico’. “Con un bacio da 10 secondi condividerai con la persona che ami il tuo microbiota”, spiega Fratto in un post dedicato alla ricorrenza che celebra l’amore. Un dono che vale 80 milioni…di batteri. E se il primo istinto è restare perplessi all’idea di ‘regalare’ proprio batteri, in realtà i vantaggi di questo dono sono parecchi, assicura l’esperto all’Adnkronos Salute. Potere del microbiota, una chiave di salute in grado di fare tante cose: “Migliora l’aspetto, potenzia le difese immunitarie, può strappare sorrisi e aiutare contro il mal di pancia e persino essere un antidoto contro il ‘logorio della vita moderna’ e lo stress cronico. Ma non lo dico io, lo dimostra la scienza”, puntualizza.

Quegli stessi baci, che hanno ispirato capolavori della letteratura come ‘Romeo e Giulietta’ e della pittura come ‘Il bacio’ di Hayez, sono così ‘miracolosi’ non solo per i sentimenti, ma anche per la salute? “E’ stato intanto dimostrato che, ogni volta che il nostro organismo si sente amato, produce ormoni come l’ossitocina, la serotonina, le endorfine”, gli ormoni della felicità, dice Fratto. Ma, aggiunge, “baciarci appassionatamente con chi amiamo fa in modo che avvenga anche uno scambio tra i batteri delle nostre bocche – il microbiota orale – i quali poi possono raggiungere il microbiota intestinale, contribuendo alla rispettiva diversità”.

Una diversità che fa bene. Anche se, precisa l’esperto, perché sia un regalo come si deve sarebbe bene avere “un intestino in eubiosi, quindi seguire uno stile di vita sano e un’alimentazione bilanciata ed equilibrata. Oltre ad avere una buona igiene orale”. E se tutto questo non bastasse a convincere la dolce metà dell’urgenza di portare a termine questo scambio, ecco le carte: “Uno studio – spiega Fratto – ha evidenziato gli effetti del bacio intimo sul microbiota orale di 21 coppie, valutando i campioni di microbiota della lingua e della saliva dopo i baci (uno dei due partner ha anche bevuto una bevanda probiotica a base di yogurt prima di un secondo bacio)”.

Risultato: dopo il contatto bocca a bocca, “il microbiota di entrambi è risultato più simile a quello del partner, con trasferimento batterico totale medio di 80 milioni di batteri per ogni bacio intimo di 10 secondi. Negli esperimenti di controllo per il trasferimento di batteri, sono stati identificati i batteri probiotici Lactobacillus e Bifidobacterium nella maggior parte dei riceventi dei baci”.

Fino a qualche anno fa i batteri intestinali erano un po’ ‘sottovalutati’, riflette Fratto, “ma dal 2006 è iniziata un’intensa ricerca che ci ha fatto capire come questi ospiti” del nostro organismo “sono alleati molto stretti. Il microbiota grazie all’asse intestino-cervello è correlato a tanti aspetti della nostra vita, dall’alimentazione al sonno, e ci permette un sistema immunitario più efficiente, aiutandoci a mantenerlo sano, elemento importante per stare bene”.

“Quando mi è capitato sotto mano questo studio sui baci di qualche tempo fa – prosegue Fratto – ho pensato che” condividerlo a San Valentino “fosse un buon modo per suggerire alle persone che anche il microbiota che abbiamo in bocca, e tutto quel che riguarda l’igiene orale, la dentatura in ordine, il non sottovalutare una gengivite e così via, può diventare importante, perché si è visto che già solo con un bacio intenso c’è uno scambio di batteri fra due amanti. Questo scambio un po’ alla volta può trasferirsi nell’intestino e se ci sono dei batteri buoni” al centro di questo ‘trasloco’ “è favorevole, se ci sono dei batteri cattivi può incidere in modo negativo. Insomma, è un modo per festeggiare San Valentino con un po’ di scienza applicata”, osserva Fratto, che è autore anche di un libro edito da Sperling & Kufper, ‘Intestino senza pensieri’.

Scienza da applicare anche alla cena romantica di stasera, eventualmente. “E’ vero – sottolinea Fratto – che le scelte alimentari impattano sul microbiota intestinale. Poche regole: più piante nel nostro piatto, perché mangiare verdure e vegetali va ad alimentare i batteri più positivi; ridurre drasticamente i cibi industriali e processati che evolutivamente non siamo abituati a far conoscere ai nostri batteri, quindi ricordare che tutto ciò che non può cucinare la nonna non farebbe bene. E infine migliorare la qualità” nel piatto.

“Per esempio a San Valentino una bella cena a base di pesce, equilibrata, può essere un bel modo di festeggiare – conclude – Anche perché si è visto che mantenere sani i nostri batteri intestinali impatta sulla salute e di conseguenza anche sulla nostra longevità”. Ma, tornando alle effusioni di coppia, quanti baci sono necessari per riuscire a ‘condividere’ i propri microbi? “Sembra almeno 9 baci intimi al giorno. Per cui regolatevi di conseguenza”, sorride Fratto.



www.adnkronos.com 2024-02-14 17:41:20

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