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Silvio e l’amore per la montagna: “Anche chi ha subito un trapianto può fare trekking…

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Dalla Val Gandino all’Alta Valtellina, passando per la Val Taleggio, l’alta Val Brembana, l’Alpe Arera e Valcanale. Sette uscite, su e giù per la montagna, a godere di tutto quello che ha da offrire: paesaggi, natura incontaminata e fatica fisica. Anche per chi ha subito un trapianto e che, proprio dal trekking, può trarre beneficio. A dimostrarlo sono i risultati raccolti negli anni attraverso il progetto “A spasso con Luisa”, che offre ai trapiantati la possibilità di cimentarsi in escursioni in montagna per migliorare il proprio benessere fisico e mentale. Tutto sotto la guida di Silvio Calvi, esperto del CAI di Bergamo e lui stesso trapiantato di fegato. Quest’anno il progetto è giunto alla decima edizione: le 7 uscite in programma si svolgeranno a partire dal 7 aprile fino al 30 giugno, a distanza di due settimane una dall’altra. 

Silvio Calvi

Silvio Calvi 

 

Come nasce il progetto

L’iniziativa è dedicata a Luisa Savoldelli, trapiantata di fegato e appassionata di montagna: “Prima che le sue condizioni di salute si aggravassero ho fatto diverse escursioni con Luisa, e sono state quelle a far scattare l’idea di avviare un programma che consentisse ai trapiantati di svolgere questo tipo di attività – racconta Calvi a Salute – Poi Luisa è venuta a mancare e da lì è nata la necessità non solo di farlo partire, ma anche di dedicarlo a lei. Il progetto è sostenuto anche dalla sua famiglia”.  Le prime edizioni risalgono a circa dieci anni fa: “L’idea vagava nell’aria, e a un certo punto con il centro trapianti di Bergamo valutammo l’opportunità di istituzionalizzarla. Così ottenemmo l’approvazione del comitato etico dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII”, prosegue Calvi.

Lo sport come alleato di salute per i trapiantati

Il progetto si inserisce all’interno del protocollo di ricerca “Trapianto e adesso sport”, promosso dal Ministero della Salute e dal Centro Nazionale Trapianti e pensato per verificare gli effetti dell’attività sportiva sui pazienti che hanno subito un qualsiasi trapianto d’organo. I risultati del protocollo di ricerca sono chiari: l’esercizio fisico aiuta a prevenire le patologie metaboliche, cardiovascolari e osteoarticolari causate dalla terapia farmacologica a cui questi pazienti sono sottoposti. In più, l’attività fisica costante e personalizzata tende a portare ad una riduzione della massa grassa, a un aumento medio del 10% delle capacità aerobiche, e anche a una migliore percezione del proprio stato di salute psico-fisico. Anche i benefici delle escursioni in montagna sono stati valutati nello specifico durante i primi anni del progetto, con evidenti risultati positivi: “Sui primi 5 anni c’è stata una certa attenzione alla valutazione post-esercizio. Adesso non facciamo più questi test perché i medici hanno ritenuto che i dati tecnici fossero sufficienti – racconta ancora Calvi – Generalmente partiamo con escursioni che prevedono un dislivello di 600-700, per arrivare poi a 1000 metri. Le prime sei escursioni le facciamo in mattinata, in modo da arrivare al rifugio all’orario di pranzo e poi scendere. L’ultima uscita, invece, prevede il pernottamento a Bormio ala fine di giugno”.

Chi può partecipare

L’iscrizione è aperta ai trapiantati che sono in cura presso l’ospedale di Bergamo, che possono impegnarsi a partecipare a tutte le escursioni oppure solo ad alcune – previo accertamento dell’idoneità all’attività sportiva – ma anche ai loro familiari, amici e agli operatori della ASST Papa Giovanni XXIII. Proprio in questi giorni si comincia a programmare le visite che si faranno nel mese di marzo. In media a ogni uscita conta una ventina di partecipanti trapiantati. Oltre alla necessità di ricevere l’approvazione del medico sportivo, l’attività è generalmente consigliata a partire dai 12 mesi successivi al trapianto. L’intero gruppo, spiega Calvi, svolge lo stesso tipo di percorso, a prescindere dal fatto che si tratti di trapiantati di fegato, di polmoni, o di midollo.

Per iscriversi è necessario compilare il form di adesione disponibile ai CUP dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e sul sito dell’ASST Papa Giovanni XXIII.

 



www.repubblica.it 2024-02-16 11:37:43

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