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A cento anni dalla nascita, Telethon ricorda Renato Dulbecco – Sanità

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 A cento anni dalla nascita di Renato Dulbecco, premio Nobel per Medicina nel 1975 e pioniere delle ricerche sulla genetica del cancro, la Fondazione Telethon ne ricorda l’eredità scientifica. Se oggi sappiamo che i tumori sono malattie dai mille volti e che il primo bersaglio per aggredirli è il loro Dna, il merito è proprio dello scienziato. Per lunghi anni ispiratore di generazioni di scienziati dell’Istituto Telethon Dulbecco, il Nobel ha incarnato l’eccellenza della ricerca sulle malattie genetiche rare e con Telethon Italia ha aiutato a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza dei finanziamenti alla ricerca. Dal 1994 e fino alla sua scomparsa, è stato presidente onorario della Commissione Medico Scientifica di Telethon, dopo esserne stato presidente dal 1991.  Il suo contributo alle attività della Fondazione è stato anche significativo grazie alla sua partecipazione ai lavori del primo Consiglio di indirizzo scientifico: è infatti dalla elaborazione strategica di questo organo consultivo che è nato il progetto carriere Telethon, poi Istituto Telethon Dulbecco.
    Nel 1999 non ha esitato ad accettare l’invito a condurre il Festival di Sanremo insieme a Fabio Fazio, devolvendo il compenso a favore del rientro in Italia di cervelli fuggiti all’estero. Un’iniziativa simbolica che ancora oggi prosegue nel Progetto Carriere Dulbecco, la cui fondazione ha investito fino ad oggi 37,65 milioni di euro.
    Schierato in prima fila nelle battaglie a favore della ricerca sulle cellule staminali e per reintrodurre l’Evoluzionismo nei libri scolastici, Dulbecco ha inaugurato il campo di studi sui meccanismi di riparazione del Dna e intrapreso ricerche pionieristiche sulla virologia animale e sulla genetica del cancro intuendo che per comprendere i meccanismi dell’insorgenza dei tumori occorreva sequenziare l’intero genoma umano.E’ del 1960 la scoperta che nel 1975 lo porterà al Nobel: i tumori sono indotti da una famiglia di virus che in seguito Dulbecco chiamerà ”oncogeni”.
    Nonostante avesse la cittadinanza americana dal 1953, Dulbecco ha sempre mantenuto un forte legame con l’Italia, tanto da essere considerato il padre delle ricerche italiane sulla mappa del Dna, condotte presso l’Istituto di Tecnologie Biomediche del Consiglio Nazionale delle Ricerche a Milano.
    Dulbecco venne insignito anche della laurea honoris causa in Scienze dall’Università di Yale ed era membro dell’Accademia dei Lincei, dell’Accademia nazionale delle scienze americana e della britannica Royal Society.
   

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www.ansa.it 2024-02-21 13:43:16

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