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Le classifiche dei migliori ospedali

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Online su Salute dal 29 febbraio troverete una novità, utile. L’abbiamo chiamata “Ospedali di eccellenza”, ed è un database costruito con criteri molto rigorosi per dare un “voto” ai centri di cura italiani. Non è un “promossi e bocciati”, ma una valutazione dei promossi. E a farla non siamo stati noi, ma l’Istituto tedesco di qualità e finanza (ITQF), messo in piedi dall’editore Burda-Verlag, che da vent’anni dà le pagelle alle imprese.

Bravi, mediocri, insufficienti

Certo, la cura dei cittadini è un impegno del Ssn e non ci piace definire “impresa” chi eroga le prestazioni sanitarie, ma la realtà della sanità italiana oggi è quella di un puzzle di “fornitori di prestazioni” – pubblici, privati, convenzionati – che, anche se tutti sottoposti al ministero della Salute e alle Regioni, vanno in ordine sparso e si comportano in maniera estremamente diversa gli uni dagli altri. Sappiamo che molti fanno le cose per bene; sappiamo che altri vivacchiano nella mediocrità fornendo spesso un servizio troppo discutibile; sappiamo che altri ancora, tanti, non sono all’altezza del compito che viene loro affidato.

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Una bussola per orientarsi

Le classiffiche che troverete su Salute non le abbiamo fatte noi, ma il metodo ci ha convinto e noi abbiamo deciso di pubblicarle. Naturalmente hanno dei limiti, ma forniscono un buon quadro di riferimento. Si basano sul Piano nazionale esiti, che ogni anno Agenas stila per valutare gli interventi a cui si sono sottoposti gli italiani, su questionari compilati dalle aziende e su delle interviste “reputazionali”.

Perché lo abbiamo fatto? I cittadini sono disorientati: tra luoghi sedicenti di eccellenza, grandi ospedali di antico prestigio magari acciaccati, case di cura mai valutate con trasparenza davanti ai cittadini, piccole e mirate strutture che funzionano bene… la domanda più frequente dopo una diagnosi è: “ma dove vado?” “da che medico devo farmi seguire?”. La risposta dovrebbe darla il medico di base, che dovrebbe essere la guida degli assistiti. Ma non lo fa quasi mai. E così cominciano i giri su Dr Google, le chat di esperti improvvisati, e magari pagati, i consigli raffazzonati. Noi non pensiamo di ovviare con le nostre classifiche a questo caos. Solo di fornire una bussola per orientarsi.



www.repubblica.it 2024-02-29 10:34:11

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