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Linfedema Day, tutto quello che bisogna sapere

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Secondo i dati riportati dalla Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva-rigenerativa ed Estetica, in Italia si registrano ogni anno 40 mila nuove diagnosi di linfedema. Parliamo dell’aumento del volume di un arto per alterazione del sistema linfatico legato, in diversi casi, alla rimozione chirurgica dei linfonodi che può essere necessaria in pazienti con tumori del seno, della cervice, dell’utero, delle ovaie, della prostata, di melanomi e sarcomi.

Numeri elevati, eppure – sottolinea la società scientifica – i pazienti incontrano grandi difficoltà nell’individuare i professionisti e i centri specializzati a cui rivolgersi. Non solo: il gonfiore con cui la malattia si manifesta viene considerato temporaneo e quindi trascurato, con la conseguenza di diagnosi spesso tardive. Un tema di cui si parla poco, ma che incide sulla qualità di vita e a cui è dedicata la giornata del 6 marzo, il World Lymphedema Day.

La giornata

Proprio per rispondere ai dubbi e al bisogno di informazione dei pazienti, nel pomeriggio di domani la Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva-rigenerativa ed Estetica (Sicpre) organizza, sia online sia presso il Policlinico Gemelli di Roma, la prima edizione del Lymphedema Day Sicpre. All’incontro – che comincerà alle ore 16 – parteciperanno fisiatri, fisioterapisti e chirurghi plastici di tutti i (pochi) centri italiani specializzati nella cura di questa malattia. “Spesso i pazienti sottovalutano il gonfiore e arrivano alla diagnosi di linfedema quando è stabile e persistente, e quindi in uno stadio clinico intermedio o avanzato”, dice Marzia Salgarello, professore associato di Chirurgia Plastica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore che nel 2016 ha fondato presso il Policlinico Gemelli un centro specializzato nel trattamento chirurgico del linfedema, e che è anche presidente del Lymphedema Day Sicpre.

Cosa può fare la chirurgia

In alcuni casi il linfedema può essere trattato con la chirurgia: “Sempre sulla base della massima personalizzazione della cura, si possono eseguire anastomosi linfatico-venose, che consistono nel collegare, con tecnica supermicrochirurgica, i vasi linfatici ostruiti a piccole venule. In questo modo, la linfa si scarica nel sistema venoso e il gonfiore si riduce”. Un’altra possibilità chirurgica è l’auto-trapianto di linfonodi e tessuto linfatico: “In questo caso – spiega ancora Salgarello – l’intervento consiste nel prelevare da altre zone del corpo, quali inguine, collo o ascella, tessuto linfatico o linfonodi che vengono poi trasferiti nell’arto interessato dal linfedema. Con l’utilizzo di microscopio intraoperatorio, i vasi dei linfonodi vengono collegati a piccoli vasi locali, migliorando nel tempo il drenaggio linfatico della parte malata. Si tratta di chirurgia super-specializzata, che viene eseguita in pochi centri in Italia”. E tutti parteciperanno all’evento del 6 marzo della Sicpre.



www.repubblica.it 2024-03-05 13:52:36

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