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MiTo compie 18 anni ed è pronto a provocare – Notizie

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(di Bianca Maria Manfredi)
“I festival devono essere audaci,
provocare, dare sollecitazioni: devono essere dei moti” ed è con
questa convinzione che il compositore Giorgio Battistelli, nel
suo primo anno da direttore artistico di MiTo, ha scelto i
‘moti’ come tema del festival che dal 6 al 22 settembre unisce
Milano e Torino.
Moti intesi non solo come movimenti sussultori, ma anche come
“scuotimento” capace di creare connessioni fra realtà diverse in
un Paese come l’Italia dove nell’ambiente musicale “ci sono poco
dialogo e molti nemici”. Le critiche di Battistelli vanno però
oltre, all’omologazione: “in Italia ci sono 1600 festival e il
98% fa le stesse cose e lo stesso vale per le fondazioni
liriche”. MiTo invece vuole essere diverso, quest’anno più del
solito. La programmazione a Milano e Torino non è infatti
speculare – tranne alcuni casi nelle due città non sono eseguiti
gli stessi concerti – ma complementare con l’obiettivo di creare
un certo “nomadismo” in modo che il pubblico di Milano vada a
Torino e viceversa. Anche per questo MiTo ha un treno ufficiale:
Frecciarossa,
Il festival – dedicato alla memoria di Anna Gastel, la
presidente morta lo scorso gennaio – si aprirà a Torino con il
concerto dell’orchestra del Regio diretta da Michele Spotti
nella Nona di Beethoven in piazza San Carlo. Nella piazza –
tristemente famosa per gli incidenti durante la finale di
Champions del 2017 in cui ci furono oltre 1.500 feriti e due
morti – si svolgerà un mini festival nel festival, con
spettacoli anche nei due giorni successivi, prima con Ludovico
Einaudi e poi con i 100 cellos insieme ai violoncellisti
Giovanni Sollima e Enrico Melozzo. Insomma “abbiamo
riconquistato piazza San Carlo” ha sintetizzato l’assessora
torinese alla Cultura Rosanna Purchia.

   
Il primo concerto a Milano sarà invece l’8 alla Scala con la
Filarmonica diretta da Riccardo Chailly. Cinque i filoni dei 38
concerti in programma: mitologie orchestrali (che coinvolge le
istituzioni musicali delle due città dai Pomeriggi Musicali,
alla Sinfonica di Milano, alla Filarmonica Trt), Ascoltare con
gli occhi (musica al confine del teatro o della performance con
ad esempio Messiaen o Heinrich Goebbels di cui l’orchestra
sinfonica della Rai eseguirà in prima italiana a Milano e a
Torino A House of Call. My Imaginary Notebook). E ancora
Artistiche imprese affidate a Stefano Massini che ha composto
per Milano un melologo dedicato alla storica impresa ambrosiana
Campari e per Torino invece a Martini & Rossi.

   
Un percorso è dedicato Puccini la musica e il mondo (che
coinvolge Toni Servillo ma anche 100 ragazzi di scuole primarie
di Milano e Torino e allievi dei conservatori delle due città).

   
E ci sarà spazio anche per ‘Musica con i piedi’, espressione
‘rubata’ a Carmelo Bene per una esperienza che unisce calcio e
musica con due spettacoli su Milan e Toro affidati a Fabio
Vacchi e Claudia Ferri perché la musica deve essere connessa
alla realtà “al quotidiano”. “Stiamo sperimentando un modo nuovo
e un festival che fa pensare” ha sintetizzato Battistelli, che
ha creato un progetto su due anni (il suo incarico è biennale).

   
Un progetto che prevede anche connessioni con l’estero: che per
Torino significa Lione (quest’anno è ospite l’orchestre de Lyon
diretta da Daniele Rustioni) e per Milano Monaco di Baviera.

   
“MiTo è, ed è autorizzato ad essere, un rischio” ha
sottolineato l’assessore milanese Tommaso Sacchi. Un rischio che
vale la pena prendere. I due Comuni coprono per metà il budget
di circa 3 milioni di euro, il resto viene dal Fus, dalla
biglietteria (pur se gli spettacoli restano low cost, come da
tradizione) e dai privati che lo sostengono a partire dal
partner storico Intesa Sanpaolo perché “arte e cultura – ha
spiegato Paola Musso, Senior Director Corporate Image e Eventi
del gruppo bancario – sono fattori strategici di successo per la
crescita e lo sviluppo dei territori”.

   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA



www.ansa.it 2024-03-27 17:57:01

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