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L’infinita guerra ai medici gettonisti: il Tar frena la crociata della Lombardia

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A quasi un anno dalla stretta del Governo e a solo poche settimane dallo stop della Lombardia si complica la guerra ai gettonisti in corsia: il fenomeno dei medici e degli infermieri “affittati” agli ospedali per coprire i buchi del personale che nel caso dei camici bianchi costano anche oltre mille euro per un solo turno. Il Tar ha infatti sospeso la delibera con cui la Regione Lombardia aveva vietato il ricorso a contratti di esternalizzazione: il motivo è proprio nel decreto bollette dove il Governo e il ministro della Salute Orazio Schillaci ha inserito la stretta nello scorso maggio.

La bocciatura del Tar alla delibera della Lombardia

Il Tar ha sospeso la delibera del 13 dicembre con cui Regione Lombardia ha deciso lo stop ai gettonisti, ovvero quei medici e quegli infermieri che prestano la propria opera tramite cooperative contrattualizzate dalle strutture sanitarie pubbliche e vengono remunerati in proporzione alle singole presenze per la copertura dei servizi sanitari. I giudici hanno sospeso la delibera in via cautelare, in particolare le parti in cui si dispone che non siano «ulteriormente autorizzati nuovi contratti di esternalizzazione di servizi sanitari core» come l’assistenza nei pronto soccorso dove i gettonisti sono frequenti. A giustificare la sospensione della delibera, secondo i giudici amministrativi, è proprio la violazione dell’articolo 10 del decreto legge 34/2023 (il decreto bollette) che se da una parte ha introdotto la stretta sul ricorso ai gettonisti (prevista una proroga di un anno al loro uso in caso di necessità e urgenza)  dall’altra non ha vietato da subito il loro utilizzo. Il Tar ha comunque fissato al 24 ottobre prossimo la trattazione di merito del ricorso

Le motivazioni dello stop nel decreto del ministro Schillaci

«Il Tar Lombardia sospende la delibera regionale nella parte in cui non autorizza nuovi contratti di esternalizzazione – puntualizza all’Adnkronos Salute Mariangela Di Giandomenico, partner di Orrick e legale rappresentante di Gapmed – Ciò in applicazione dell’articolo 10 del decreto Schillaci che non esclude le esternalizzazioni in casi di necessità ed urgenza, quindi ovviamente con certi limiti». E dunque questo divieto introdotto dalla delibera regionale risulterebbe in contrasto con la norma nazionale voluta dal ministro Schillaci. La società che ha presentato ricorso «non è una cooperativa – precisa il legale – è una società tra professionisti medici. Non è contro la Regione e ha sempre garantito i servizi medici ed infermieristici con alti standard qualitativi». L’impatto dell’ordinanza, prosegue, «è altresì rilevante perché consente ai singoli presidi della Lombardia di fare ricorso a nuovi contratti di esternalizzazione in caso di necessità ed urgenza. È un’ordinanza «cautelare e sospende» un passaggio della delibera regionale, rimarca Di Giandomenico.

Bertolaso: «Andremo avanti e faremo ricorso»

Per l’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso l’ordinanza pronunciata dal Tar «non sposta di una virgola la nostra azione sui gettonisti. Semplicemente sospende il divieto di stipula di nuovi contratti di esternalizzazione ma questo non vuol dire che saremo obbligati a stipularli». «Il provvedimento – aggiunge l’assessore – sospende, in via cautelativa, solo le parti della delibera in cui si dispone che non siano ulteriormente autorizzati nuovi contratti di esternalizzazione di servizi sanitari». L’impianto generale della disposizione, secondo l’assessore, rimane quindi assolutamente valido, anche per quanto riguarda le modalità di reclutamento del personale individuate: la Regione ha attivato un elenco di medici idonei cui conferire incarichi libero professionali. «Evidenzio che la società che ha fatto ricorso – continua Bertolaso – ha dichiarato di ‘perdere’ introiti per circa 30 milioni in Lombardia, metà del proprio fatturato annuo, una cifra decisamente importante che ci dà anche la misura di quanto questo sistema sia iniquo. Noi teniamo il punto e continuiamo sulla nostra strada con tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione, anche facendo appello al Consiglio di Stato». Critiche le opposizioni: «Il tasso di dilettantismo della Regione a guida Fontana-Bertolaso è preoccupante. È indispensabile chiudere la vicenda dei gettonisti, ma occorre riuscire a farlo in modo ineccepibile», avverte il capogruppo del Pd in Regione Lombardia Pierfrancesco Majorino.



www.ilsole24ore.com 2024-03-09 13:30:15

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