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Morbillo, pertosse e le altre malattie prevenibili: una settimana per ricordare l’imp…

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Immaginate un futuro senza cancro al collo dell’utero, un futuro senza polio, morbillo o malaria. È umanamente possibile? Si, portando le vaccinazioni a tutti. Con lo slogan #HumanlyPossible, parte la Settimana mondiale dell’immunizzazione 2024, che si tiene dal 24 al 30 aprile, promossa dall’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità), dall’Unicef, da Gavi – the Vaccine Alliance e dalla Bill & Melinda Gates Foundation. Quest’anno è particolarmente significativo perchè si festeggiano i cinquant’anni del Programma esteso di immunizzazione, l’iniziativa lanciata dall’Oms nel 1974. Una preziosa opportunità per ricordare alle famiglie e alla comunità l’efficacia dei vaccini e incoraggiare le persone ad agire per garantire che un maggior numero di bambini e adulti siano immunizzati contro malattie prevenibili.

Una conquista dell’umanità

Negli ultimi 50 anni, i vaccini hanno salvato oltre 150 milioni di vite, una ogni dieci secondi. Grazie al Programma esteso di Immunizzazione, i governi, le agenzie umanitarie e gli operatori sanitari hanno ottenuto una delle più grandi conquiste dell’umanità: un mondo in cui abbiamo eradicato il vaiolo e quasi debellato la poliomielite, in cui più bambini che mai nella storia possono vivere oltre i primi anni, indipendentemente dalla loro posizione geografica o dallo stato socio-economico. Ancora oggi, però, non tutti hanno accesso alle vaccinazioni, e la pandemia, le guerre e i disastri naturali non semplificano la situazione. Anche nei paesi ad alto reddito si nota un abbassamento delle coperture vaccinali con conseguente aumento di infezioni, soprattutto nei bambini. Basti pensare a quanto sta accadendo con il morbillo.

In Italia nuovi casi di morbillo e pertosse

La Società italiana di pediatria (SIP) fa infatti sapere che da inizio anno a fine marzo 2024 sono stati segnalati in Italia 213 casi di morbillo, di cui il 26,3% ha riportato almeno una complicanza, come la polmonite, e in un caso persino l’encefalite. L’88% dei pazienti non era vaccinato al momento del contagio. “Le alte coperture vaccinali sono l’unico strumento di difesa – commenta Annamaria Staiano, presidente SIP – “L’incidenza più elevata è stata osservata nella fascia di età tra 0 e 4 anni”.

Anche per quanto riguarda la pertosse dall’inizio di quest’anno stiamo assistendo ad un aumento preoccupante che sarebbe prevenibile con un vaccino, racconta Rocco Russo, responsabile del tavolo tecnico vaccinazioni della SIP: “La pertosse è una malattia infettiva che non conferisce un’immunità permanente, per cui bisogna cercare di contrastarla con alti livelli di copertura vaccinale nel corso del tempo, effettuando i dovuti richiami”. Questi dati italiani sono in linea con quelli notificati da altri paesi europei da inizio 2024.

Raggiungere tutti

Raggiungere coloro che ancora non hanno diritto ai vaccini. Per far questo la strategia del Programma esteso di immunizzazione è chiedere ai governi di tutto il mondo di dare priorità agli investimenti per le vaccinazioni, in modo che i vaccini siano garantiti lungo tutto l’arco della vita. Inoltre, vuole assicurarsi che i programmi di vaccinazione siano adeguatamente finanziati e messi in pratica in tutti i Paesi. Infine, supportare la ricerca e l’innovazione per migliorare l’accesso e il sostegno ai vaccini e coinvolgere la popolazione a livello locale, nazionale e globale. Investendo nella vaccinazione sarà possibile raggiungere tutte le persone nel mondo con vaccini salvavita, indipendentemente dal luogo in cui vivono.



www.repubblica.it 2024-04-23 13:18:19

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