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Donne che curano le donne: è meglio

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Un percorso difficile quello che porta alla pratica dell’oncologia medica per le donne, come spesso capita quando si vuole lavorare in campi tradizionalmente maschili. Considerati di responsabilità, stressanti, impegnativi. Eppure, le donne medico sono sempre di più; in particolare le donne oncologhe che, secondo i dati della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (FNOMCeo), fra i professionisti che hanno fra i 40 e 44 anni sono addirittura il 75%. La media nazionale è ancora del 45% ma il sorpasso sembra vicino anche se per adesso è una realtà solo Abruzzo (52%) e Sardegna (64%). Una tendenza che è partita una ventina di anni fa, come dimostra il crollo della percentuale di donne oncologhe sopra i 75 anni, 14%. 

Il soffitto di cristallo

 

A fronte di una presenza massiccia che negli anni sta aumentando sempre più, sono ancora poche, e comunque non in percentuale paragonabile alla loro presenza, le donne oncologhe che ricoprono posizioni apicali. In oncologia, come in altre specializzazioni mediche, il “soffitto di cristallo” impedisce alle donne di ricoprire ruoli dirigenziali. A pesare di più lungo la carriera è lo scarso aiuto e riconoscimento della gestione familiare che impegna di più le donne rispetto agli uomini. Succede non solo in Italia, come testimoniano i dati raccolti negli Stati Uniti che sottolineano la difficoltà incontrata da molte donne oncologhe di conciliare la genitorialità con il lavoro.

L’onda che avanza

 

Una situazione che potrebbe cambiare sotto la spinta dei numeri e delle nuove leve. Le iscritte alle scuole di specializzazione in Oncologia Medica sono in netta maggioranza – il 70% – e lo sono state dal 2017 a oggi con un trend che si è mantenuto costante. “L’associazione monitora le scelte di indirizzo che gli studenti inseriscono quando partecipano all’esame per entrare nelle scuole di specializzazione in Medicina. Guardando i primi mille studenti della graduatoria nazionale, che sono quelli che per merito possono avere più probabilità di accedere alla specializzazione desiderata, si nota che ogni anno l’oncologia medica è sempre una delle più ambite”, sottolinea Massimo Minerva, fondatore dell’Associazione liberi specializzandi. Ambita da tutti, ma ottenuta principalmente dalle donne.

 

Le donne curano meglio le donne

La sempre maggiore percentuale di donne oncologhe è una buona notizia anche per i pazienti, e soprattutto per le pazienti. Uno studio pubblicato su Annals of Internal Medicine svela infatti che chi viene curato da un medico donna mostra un rischio inferiore di ospedalizzazione e di morte. L’indagine è stata condotta su 700mila persone con oltre 65 anni curati negli Stati Uniti e mette in luce come a trarre il maggior vantaggio dalla cura di un medico donna siano le pazienti. Diverse le possibili spiegazioni: la tendenza a sottostimare i sintomi riportati da pazienti donne da parte di medici uomini, la migliore capacità di comunicazione e di porre il paziente al centro del percorso terapeutico da parte delle donne medico rispetto ai loro colleghi maschi, e infine il possibile minor imbarazzo da parte delle malate a parlare con un medico donna. Dati che non stupiscono ma che si inscrivono nel solco di una serie di studi che hanno valutato la variabile genere nella pratica medica. Sempre negli Usa è stato dimostrato che le donne che hanno attacchi di cuore, per esempio, hanno maggiori probabilità di sopravvivere se curate da una dottoressa. 

ha collaborato Emanuela Pasi



www.repubblica.it 2024-05-03 10:58:25

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