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Tumori dello stomaco negli under 50: occhio alla genetica

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Studiare come è cambiata l’epidemiologia di una malattia nel corso degli anni consente di fare un bilancio sotto diversi punti di vista. Per esempio può, nel caso in cui la malattia sia correlata a dei fattori di rischio, aiutarci a capire dove stiamo andando e se le misure per contrastare quei rischi (e le loro conseguenze) funzionano. E, quindi, può indicare dove è più necessario concentrare le strategie di prevenzione e diagnosi precoce. Gli studi sul tumore gastrico ne sono un ottimo esempio, e proprio il recente lavoro di un team di ricercatori dell’Università Statale di Milano e dell’Istituto Europeo di Oncologia (tra gli ospedali di eccellenza per la gastroenterologia) conferma sì un calo generale di incidenza del tumore, ma identifica anche un rischio particolare – verosimilmente genetico – per una particolare fascia della popolazione.

  

Tumori gastrici, le tipologie

Lo studio in questione – pubblicato su European Journal of Cancer Prevention – ha esaminato l’epidemiologia dei tumori gastrici a partire dai dati contenuti nel registro tumori del Friuli-Venezia Giulia in un periodo compreso tra il 1995 e il 2021, tenendo traccia non solo delle caratteristiche demografiche della popolazione ma anche del tipo di tumori. Quasi tutti i tumori allo stomaco sono costituiti dall’adenocarcinoma gastrico, di cui esistono forme istologiche diverse, a loro volta dette intestinale (più frequente) o diffusa (più rara), ricorda a Salute Giovanni Corso, chirurgo presso l’Istituto Europeo di Oncologia e primo autore dello studio, anche l’incidenza dei tipi di tumore nella popolazione: “I primi, con prognosi migliore, colpiscono generalmente gli anziani, mentre i secondi interessano soprattutto i giovani, e hanno prognosi più sfavorevoli, riconducibili alla natura più aggressiva della malattia”. Questo istotipo diffuso è correlato a una mutazione genetica ereditaria nota, la CDH1, ma forse non la sola, ipotizza il ricercatore.

 

Tumori gastrici diffusi in aumento

A suggerirlo sono gli stessi dati estratti ed elaborati a partire dal registro del Friuli Venezia Giulia, relativi a oltre 11 mila casi di tumore gastrico. “Nel complesso abbiamo osservato che il cancro gastrico è in diminuzione: una buona notizia, che conferma il trend già noto – riprende Corso – sappiamo infatti che questa neoplasia sta diminuendo, grazie alle campagne di educazione e sensibilizzazione che puntavano a una riduzione del consumo di cibi affumicati, tabacco e alcol, riconosciuti come fattori di rischio, soprattutto per le forme intestinali di tumori gastrici, soprattutto nei paesi occidentali”. E complice anche l’eradicazione del batterio Helicobacter pylori, altro noto fattore di rischio per il tumore allo stomaco. Come detto, però, la riduzione non emerge per le forme di tumore diffuso: in tutto il periodo considerato la sua incidenza è stata pari a circa il 10% di tutti i tumori gastrici (con le percentuali più alte per gli under 45, circa un terzo di tutti i casi), e analizzando per i diversi periodi emerge un trend in aumento (in proporzione), soprattutto per le giovani donne. Se tra il 1995 e il 2000 l’incidenza nelle donne era il 9,9% tra il 2011 e il 2021 è arrivata al 14,1% (negli uomini è cresciuta dal 7,7% al 10%).

Il ruolo della genetica e della prevenzione

“Questa variante di tumore gastrico aumenta in proporzione, colpendo soprattutto le donne sotto i 50 anni”, commenta Corso. Cosa guidi questo aumento non è chiaro ma è possibile che, diminuendo i fattori di rischio correlati alle altre forme più comuni, aumenti la proporzione dei tumori diffusi. “Sappiamo che queste forme tumorali sono associate a una mutazione genetica, ma questa da sola non è in grado di spiegare i dati osservati – riprende Corso – è chiaro infatti che siamo di fronte a casi con una chiara componente genetica, osservandoli soprattutto tra i giovani”. 

Quello che serve dunque, secondo gli autori dello studio, è una maggiore attenzione alla genetica dei tumori gastrici: “Dovremmo implementare programmi di screening genetico per tutti i casi di tumori gastrici giovanili, uomini e donne, anche nei casi sporadici”. infatti, conclude il ricercatore, sebbene non siano ancora disponibili terapie mirate per questo tipo di tumori, lo screening genetico consentirebbe di attuare dei programmi di prevenzione con diagnosi precoce nei familiari delle persone colpite.



www.repubblica.it 2024-05-17 14:06:57

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