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Aborto, gli esperti Usa: “Dalle restrizioni un grave impatto su donne e sanitari”

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Mentre in Italia ricorre il  46º anniversario della legge 194, entrata in vigore il 22 maggio 1978, ‘compleanno’ accompagnato da bilanci e dibattiti sul futuro dell’interruzione volontaria di gravidanza, negli Usa si avvicina il secondo anniversario della decisione con cui la Corte suprema ha revocato il diritto costituzionale all’aborto. Uno spartiacque dopo il quale diversi Stati hanno deciso di disporre un giro di vite per limitare l’accesso a queste procedure.

“Le conseguenze” della sentenza di ‘rottura’ e delle restrizioni che sono seguite sono “di vasta portata” secondo esperti di importanti istituzioni sanitarie e mediche statunitensi, che in tre interventi pubblicati su The Lancet e The Lancet Psychiatry fanno il punto. Esperti che hanno sottolineato le conseguenze di questa decisione senza precedenti.

“Sfide etiche e legali”

Gli autori hanno evidenziato che “le restrizioni all’aborto hanno generato complesse sfide sia etiche che legali per i pazienti e gli operatori sanitari”. In particolare, hanno aggiunto, “gli erogatori di cure ora devono affrontare una serie di sfide che mettono in discussione la sicurezza della forza lavoro, la salute mentale, l’istruzione e le opportunità di formazione”. Oltre al fatto, hanno precisato, che “le restrizioni hanno anche gravi impatti economici e in termini di equità sulla salute dei pazienti e sulla società nel suo complesso”.

L’analisi degli esperti, inoltre, sottolinea l’urgenza “di condurre ricerche approfondite sulle implicazioni dell’accesso limitato all’aborto e sulla continua incertezza riguardo all’accesso alla contraccezione e alla fecondazione in vitro”. Questo “per informare le decisioni politiche e garantire la priorità alla salute e alla dignità dei pazienti e degli operatori sanitari”.

Le conseguenze della revoca del diritto

Inoltre, gli specialisti avvertono di un altro rischio: “Le conseguenze della revoca del diritto costituzionale negli Stati Uniti possono avere risonanza globale – dicono -. Altri Paesi potrebbero trovarsi ad affrontare restrizioni simili sulle cure riproduttive, richiedendo una risposta ponderata e consapevole da parte della comunità internazionale”.

Infine, un punto di vista pubblicato su The Lancet Psychiatry evidenzia come “i divieti sull’aborto non solo limitino l’autonomia dei pazienti, ma anche la capacità dei medici di praticare una medicina basata sull’evidenza”. Gli autori esortano gli operatori sanitari “a comprendere meglio le loro responsabilità nell’attuale contesto legale, poiché potrebbero trovarsi a dover affrontare nuove sfide nella cura dei pazienti”.

 



www.repubblica.it 2024-05-23 06:00:00

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