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Maculopatie, torna la campagna “Il tuo punto di vista conta”

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All’inizio i sintomi possono non essere evidenti: magari si vede certamente peggio di prima, le lettere possono apparire sfocate, può comparire un’area scura al centro del campo visivo (il cosiddetto scotoma), ma è difficile accorgersi che qualcosa sta cambiando davvero. Soprattutto quando il cervello compensa il deficit progressivo finché non è troppo tardi.

A fare la differenza può invece essere il test somministrato dall’oculista (da fare spesso anche a casa): guardare il classico reticolato – come un foglio a quadretti di quinta elementare – per assicurarsi che le linee siano dritte. Se appaiono distorte, potremmo essere in presenza di una maculopatia, come la degenerazione maculare legata all’età e l’edema maculare diabetico. Malattie che colpiscono principalmente le persone con più di 50 anni, uomini e donne con una piena vita sociale e spesso anche lavorativa, e dunque con un impatto enorme sulla qualità di vita dei pazienti e dei loro caregiver. Patologie che però, come sottolinea Teresio Avitabile, Presidente della Società Italiana delle Scienze Oftalmologiche (SISO), non devono più spaventare, soprattutto se prevenute o diagnosticate in tempo.

“Oggi la ricerca scientifica ha reso disponibili trattamenti innovativi con nuovi meccanismi d’azione che durano più a lungo nel tempo e sono efficaci – continua Avitabile – ma che necessitano costanza nella somministrazione. Al fine di garantire una miglior qualità di vita, è necessario sostenere il paziente nel seguire correttamente il piano terapeutico”.

Screening gratuiti nelle piazze

Proprio con l’obiettivo di fare informazione e promuovere consapevolezza sulle maculopatie nella popolazione, è ripartita la campagna nazionale “Il tuo punto di vista conta – non lasciare che le maculopatie ti fermino” promossa da Roche Italia in collaborazione con Associazione Pazienti Malattie Oculari (APMO), Comitato Macula, Retina Italia ODV e Società Italiana di Scienze Oftalmologiche (SISO). Nelle edizioni precedenti la campagna ha raggiunto circa 1.200 persone, individuando nel 28% di loro la necessità di ulteriori visite di approfondimento.

Su tutto il territorio nazionale sono previste conferenze stampa e giornate di screening gratuito nei punti d’incontro maggiormente frequentati dalla popolazione over 50. La prima giornata si è già svolta a Potenza, dove nelle scorse settimane gli abitanti hanno avuto la possibilità di sottoporsi alla tomografia a coerenza ottica (OCT). La tappa successiva ha invece avuto luogo ad Ancona, dove ai cittadini è stata offerta l’occasione di verificare lo stato di salute dei propri occhi con visite oculistiche ed esami specialistici, come ha ricordato il Rettore dell’Università Gian Luca Gregori presentando l’iniziativa. Il viaggio proseguirà nelle prossime settimane nelle regioni meridionali.

Esami e controlli periodici

Malattie subdole, le maculopatie vanno dunque intercettate e riconosciute quanto prima attraverso esami e controlli periodici. Nel caso della degenerazione senile, per esempio, va distinta la forma “secca” da quella “umida”: quest’ultima è la forma più avanzata (ne soffrono circa 20 milioni di persone in tutto il mondo) ed è caratterizzata dalla crescita incontrollata di nuovi vasi sanguigni anomali sotto la retina. Se non trattata può provocare una perdita rapida e grave della vista.

L’edema maculare diabetico è invece una complicanza del diabete (tipo 1 e tipo 2) che colpisce nel mondo circa 21 milioni di persone. A provocare il danno sui vasi sanguigni della retina sono gli alti livelli di glucosio, che provocano il sanguinamento e il riversamento di liquidi nella macula che può successivamente dare il via all’edema.

Il ruolo di VEGF

Ad oggi, il trattamento principale per le maculopatie prevede l’utilizzo di inibitori del fattore di crescita dell’endotelio vascolare (VEGF), una proteina che stimola la crescita di nuovi vasi sanguigni. Nella maggior parte dei pazienti, gli inibitori del VEGF, somministrati attraverso iniezioni intravitreali possono migliorare la visione se la diagnosi è stata precoce e il trattamento tempestivo e se eseguito a cicli regolari nel tempo. E tuttavia, malgrado l’impatto positivo degli stessi nella gestione terapeutica di queste patologie, permangono ancora diversi problemi legati alle somministrazioni frequenti di questi trattamenti e, in definitiva, all’efficacia a lungo termine dopo la loro sospensione.

“Occorre cambiare prospettiva, diffondere il concetto di benessere oculare – conclude il presidente del Comitato Macula Massimo Ligustro – Purtroppo si pensa solo alla cura del vetro, alla cataratta e agli occhiali, mentre sarebbe bene controllare tutto l’occhio per vivere bene”.



www.repubblica.it 2024-05-27 13:52:16

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