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Intelligenza artificiale, 10 tecnologie a vantaggio dei pazienti

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Ottenere diagnosi immediate e molto accurate con esami non invasivi per poter intervenire sulle patologie quando sono ancora gli stadi iniziali, personalizzare i trattamenti sulle necessità della persona per garantire risultati migliori con minori effetti collaterali e persino prevederne gli esiti in modo preciso. Sono questi alcuni dei vantaggi che l’eccezionale sviluppo della radiologia medica degli ultimi anni ha permesso di ottenere. Progressi inimmaginabili fino a qualche anno fa e che oggi incidono sulla qualità di vita dei pazienti, con ricadute concrete, come la più rapida individuazione dei tumori, la minore dose di radiazioni durante gli esami e la riduzione dei tempi di attesa nei pronto soccorso.

Le magnifiche dieci

Secondo Andrea Giovagnoni, presidente SIRM (Società italiana di radiologia medica e interventistica), a congresso in questi giorni a Milano, le 10 tecnologie che stanno cambiando il volto della radiologia medica sono: intelligenza artificiale, realtà aumentata e virtuale, imaging funzionale avanzato, stampa 3D, scanner TC photon counting, biopsia liquida, radiomica, imaging molecolare e nanotecnologie, dispositivi portatili e digital twin sono le dieci tecnologie. “Hanno una ricaduta molto concreta sul paziente e offrono benefici importanti – spiega – Nella fase diagnostica sono utilissime per rendere più rapida l’individuazione del migliore esame per il paziente (che sia tac, rx o risonanza magnetica), nella loro esecuzione, oltre a rendere il tutto più veloce, apporta una maggior sicurezza e una diminuzione delle radiazioni, perché i sistemi determinano la giusta dose da irradiare basandosi sulle caratteristiche dei pazienti, età, quesito clinico ecc. Sono inoltre in grado di migliorare la definizione delle immagini anche a basse dosi”.

Intelligenza artificiale, un supporto per il medico

“Studi estensivi hanno dimostrato la grande utilità di questi software, applicati a tac e risonanza magnetica, di fornire informazioni utili alla anticipazione diagnostica e soprattutto alla definizione di nuovi e più precoci criteri sulla efficacia dei trattamenti” – sottolinea Chiara Floridi, professore associato dell’Università Politecnica delle Marche, che aggiunge che le intelligenze artificiali a supporto, la realtà virtuale e quella aumentata diventano strumenti importanti anche per i medici in formazione o ancora inesperti. All’interno di questi software, per esempio, è possibile inserire le caratteristiche del paziente perché possano indicare al medico in quale modo eseguire l’esame, con quale mezzo di contrasto e molto altro.

Queste tecnologie sono applicabili con grandi risultati in tutte e 3 le fasi della radiologia: la decisione dell’esame da svolgere, la sua esecuzione e l’interpretazione dei risultati. Dopo l’ultima fase permettono anche di prevedere quale sarà la risposta al trattamento per poterla ottimizzare. L’intelligenza artificiale si sta inoltre rivelando una grande alleata nello sviluppo della radiologia interventistica, un ramo della radiologia in cui non solo si eseguono diagnosi ma si tratta il paziente. In questi casi si utilizza l’imaging per effettuare piccoli interventi, come l’inserimento di una cannula in un’arteria. Avvalersi di questi sistemi rende queste operazioni più veloci, sicure e precise”.

Un’intelligenza ibrida

Le intelligenze artificiali applicate alla tecnologia radiologica costituiscono un vantaggio per i pazienti anche perché stanno ridefinendo la figura del medico radiologo, che diventa sempre clinico di riferimento sia per i colleghi che per gli assistiti. Il supporto delle IA, che apprendendo nozioni sono in grado di migliorare le performance tecniche di acquisizione e la sicurezza delle prestazioni, mettono più tempo a disposizione per il rapporto medico-paziente, per studiare la cartella clinica, ricavando quelle informazioni che permettono di cucire su misura il percorso diagnostico e di cura della persona.

“Sebbene si possa pensare che la tecnologia riduca il rapporto umano, in realtà è esattamente il contrario: questi sistemi fanno guadagnare tempo sia al paziente che al radiologo. Tempo che può essere speso nel loro rapporto, nella spiegazione di quel che comporta la patologia e nell’ascolto attivo dei bisogni della persona – conferma Gianpaolo Carrafiello, presidente del 51° Congresso Nazionale SIRM –  L’intelligenza artificiale non allontana il medico dal paziente, ma lo riavvicina”. Il radiologo diventa ancora più radiologo clinico, perché ora è il computer a stare ‘dietro le quinte’. È importante ricordare che non sostituisce il medico – sottolinea Carrafiello – Il software migliora le sue prestazioni grazie all’apprendimento, che arriva proprio dallo specialista”.

Tre medaglie d’oro per l’impegno a favore della radiologia

Nel corso della conferenza stampa tenutasi al centro congressi MiCo di Milano, è stata annunciata anche l’assegnazione di tre riconoscimenti “per il talento e l’impegno a favore della radiologia”. La Società italiana di radiologia medica e interventistica ha assegnato la Medaglia d’Oro al Ministro della Salute Orazio Schillaci, al Presidente del Coni e membro del Comitato olimpico internazionale Giovanni Malagò e alla Presidente e Amministratrice delegata del Gruppo Bracco, Diana Bracco. “Quest’anno, Sirm ha voluto premiare non solo figure legate al mondo della sanità, ma anche esponenti di altri settori che, con il loro operato, contribuiscono significativamente al progresso e al benessere della società – ha concluso Giovagnoni – un riconoscimento che sottolinea l’importanza della collaborazione tra diverse discipline per raggiungere obiettivi comuni e migliorare la qualità della vita”.



www.repubblica.it 2024-06-21 15:31:46

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