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Terapie Car-T, cosa cambia per i pazienti con mieloma multiplo e linfomi non Hodgkin

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Sempre più pazienti possono essere trattati con le terapie cellulari CAR-T. Con la recente approvazione Aifa di due CAR-T per il mieloma multiplo – idecabtagene vicleucel (ide-cel) – e per tre tipi di linfomi non Hodgkin – lisocabtagene maraleucel (liso-cel) – il numero dei “farmaci viventi” per le fasi più avanzate di alcuni dei più diffusi tumori del sangue disponibili in Italia è infatti salito a 5.

Cosa sono le terapie CAR-T

Le terapie CAR-T si basano sul prelievo dei linfociti T del paziente stesso. Semplificando molto, queste cellule del sistema immunitario vengono modificate in laboratorio affinché possano individuare e uccidere le cellule tumorali con maggiore efficacia, e vengono quindi reinfuse nel paziente stesso.

Per quanto riguarda ide-cel, l’indicazione è per chi ha un mieloma multiplo recidivante o refrattario agli altri trattamenti, che abbia già ricevuto almeno tre precedenti terapie (inclusi un agente immunomodulatore, un inibitore del proteasoma e un anticorpo anti-CD38) e che abbia dimostrato progressione durante l’ultimo trattamento.

Per quanto riguarda liso-cel, invece, l’indicazione è per i pazienti adulti con tre tipi di linfomi: linfoma diffuso a grandi cellule B (DLBCL), linfoma primitivo del mediastino a grandi cellule B (PMBCL) e linfoma follicolare di grado 3B (FL3B) in recidiva o refrattari al trattamento dopo due o più linee di terapia sistemica.

La prima CAR-T per il mieloma multiplo

 “Ide-cel, la prima e unica CAR-T rimborsata in Italia per il mieloma multiplo, è una terapia a base di cellule T autologhe geneticamente modificate per esprimere un recettore chimerico (CAR) che riconosce in maniera mirata l’antigene di maturazione delle cellule B (BCMA), espresso sulla superficie di cellule del plasma normali e maligne”, spiega Michele Cavo, Direttore dell’Istituto di Ematologia ‘L. A. Seràgnoli’, IRCCS S. Orsola-Malpighi, e Ordinario di Ematologia presso l’Università di Bologna. L’approvazione è avvenuta sulla base dello studio KarMMa, che ha arruolato 128 pazienti con mieloma multiplo recidivato/refrattario che avevano ricevuto almeno tre precedenti linee di terapia. “I risultati ottenuti in pazienti che avevano esaurito ogni alternativa terapeutica sono davvero significativi – riprende l’esperto – Il trattamento con ide-cel ha infatti dimostrato risposte veloci, profonde e durature anche in pazienti pesantemente pretrattati e con caratteristiche di malattia ad alto rischio. I dati aggiornati a 24,8 mesi dello studio KarMMa hanno evidenziato una sopravvivenza globale mediana pari a 24,8 mesi, un valore di almeno 3 volte superiore rispetto ai risultati finora ottenuti con i trattamenti standard”.

 

La nuova CAR-T per i linfomi non Hodgkin

Anche nei linfomi non Hodgkin (NHL), che ogni anno colpiscono oltre 14.000 persone in Italia, le terapie cellulari hanno cambiato la pratica clinica. In particolare, i passi avanti riguardano il linfoma diffuso a grandi cellule B, una forma aggressiva caratterizzata dalla rapida crescita dei linfociti B, ma anche il linfoma primitivo del mediastino e i linfomi follicolari di grado 3B. I linfomi a grandi cellule B rappresentano un terzo dei casi di linfoma non Hodgkin e sono la variante con maggiore incidenza. “La malattia è molto aggressiva, ma si hanno oggi buone possibilità di cura con guarigione in oltre il 50% dei casi con i nuovi trattamenti di prima linea – spiega Armando Santoro, Direttore del Cancer Center e Responsabile dell’Unità Operativa di Oncologia medica ed Ematologia all’IRCCS Humanitas Research Hospital di Rozzano (Milano) – Purtroppo per i pazienti che recidivano o che non ottengono una risposta alle terapie iniziali, le opzioni di cura finora sono state limitate. Liso-cel è una terapia cellulare CAR T anti CD19, una nuova opzione nel linfoma a grandi cellule B recidivante o refrattario dopo almeno due precedenti terapie, che offre un trattamento potenzialmente curativo a pazienti con prognosi fortemente negativa”.

L’approvazione, in questo caso, si è basata sullo studio TRANSCEND NHL 001, che ha incluso 270 pazienti trattati con liso-cel. Tre su quattro hanno ottenuto una risposta. Circa il 50%, inoltre, ha raggiunto una risposta completa. “Si tratta di un risultato molto importante, anche perché questa cura è caratterizzata da un’elevata tollerabilità, con un impatto positivo sulla qualità di vita”, riprende Santoro. Lo studio ha incluso anche pazienti con linfoma primitivo del mediastino a grandi cellule B, un raro sottotipo di NHL che si presenta sempre più spesso negli adolescenti e nei giovani adulti, e pazienti con linfoma follicolare di grado 3B, una forma aggressiva di NHL.

 

Diffondere le conoscenze su CAR-T

“Le CAR-T sono il risultato di anni di ricerca scientifica e dello straordinario lavoro svolto nei laboratori e nella pratica clinica, e costituiscono oggi la punta di diamante dell’immunoterapia – commenta Giuseppe Toro, Presidente Nazionale AIL (Associazione Italiana contro Leucemie, linfomi e mieloma) – Uno degli obiettivi di AIL è sensibilizzare e informare l’opinione pubblica, aggiornare i pazienti e i caregiver sulle più recenti terapie disponibili e diffondere una maggiore conoscenza delle patologie, e quindi, anche sulle CAR-T. Continueremo a informare e ad accompagnare i pazienti, affinché nessuno si senta mai solo nell’affrontare la malattia e i percorsi di cura”.

Il primo centro BMS per la produzione di terapie cellulari in Europa

“Bristol Myers Squibb è l’unica azienda con due terapie cellulari approvate, nel mieloma multiplo e nel linfoma a grandi cellule B, dimostrando importanti investimenti in ricerca e sviluppo nel settore e un forte posizionamento al centro dell’ecosistema dell’innovazione – dice Cosimo Paga, Executive Country Medical Director, Bristol Myers Squibb. La farmaceutica ha anche potenziato la capacità produttiva con la costruzione del quinto centro di produzione di terapie cellulari – il primo in Europa – a Leida, nei Paesi Bassi, e ha recentemente stipulato un accordo globale con Cellares per migliorare l’efficienza e ridurre i tempi di produzione delle terapie CAR-T. “L’accordo con Cellares – conclude Paga – è il passo più recente a sostegno della nostra strategia globale per sbloccare il pieno potenziale delle CAR-T e fornire trattamenti trasformativi al maggior numero di pazienti, il più rapidamente possibile. La collaborazione rafforza le nostre attuali capacità di produzione interna, fornendoci l’accesso alla prima piattaforma di produzione di terapie cellulari completamente automatizzata”.



www.repubblica.it 2024-06-26 15:38:56

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