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Usa: approvato il primo vaccino 21-valente contro lo pneumococco

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La prevenzione contro lo pneumococco si allarga, con l’arrivo di un nuovo vaccino per prevenire in maniera mirata le malattie invasive da pneumococco e le polmoniti negli adulti. Il nuovo medicinale, un vaccino coniugato 21-valente, è appena stato approvato negli Usa dalla Food and Drug Administration (FDA), rispettando perfettamente le tempistiche anticipate qualche mese fa. Il vaccino, sviluppato da MSD e noto come V116, copre la stragrande maggioranza dei sierotipi di pneumococco (Streptococcus pneumoniae) responsabili della malattia invasiva negli adulti e comprende sierotipi non coperti da nessun altro vaccino pneumococcico.

La malattia

Lo pneumococco è un batterio che causa di infezioni che vanno da raffreddori, bronchiti e otiti a malattie invasive più gravi, come batteriemia (infezione nel flusso sanguigno), polmoniti batteriemiche, meningiti e sepsi. Tutti ne possono soffrire, ma a essere colpiti sono soprattutto le fasce d’età ai margini, ovvero i bambini piccoli e gli anziani. Esistono molteplici sierotipi di questo batterio diffusi nella popolazione, e negli ultimi anni si sta lavorando per aumentare il numero di sierotipi presenti nei vaccini, in modo da garantire la massima protezione possibile.

In precedenza la formulazione con copertura più ampia era un 20-valente. Con l’arrivo di V116, per ora approvato solo negli Stati Uniti, si espandono quindi ulteriormente le possibilità di prevenzione. E non solo perché è un vaccino 21-valente, ma soprattutto perché è una formulazione pensata espressamente per la protezione degli adulti (campo in cui siamo più indietro rispetto a quello pediatrico), che contiene i sierotipi batterici più comuni in questa fascia di età, e garantisce la maggiore efficacia che caratterizza i vaccini coniugati.

Il vaccino

V116 è stato approvato in base a dati che includono studi clinici di fase 3 disegnati per valutarne la sicurezza e l’immunogenicità in diverse popolazioni di adulti. È stato inoltre testato in contemporanea con la vaccinazione antinfluenzale, per garantire la possibilità di co-somministrare i due vaccini, strategia che migliora notevolmente la partecipazione alle campagne vaccinali. I sierotipi contenuti nel nuovo vaccino sono responsabili di una percentuale maggiore di casi di malattia pneumococcica invasiva e polmonite negli adulti rispetto ai vaccini già disponibili: con l’aggiunta di otto sierotipi non precedentemente coperti dalla vaccinazione, protegge infatti da ceppi batterici che causano l’84% dei casi di malattia pneumococcica invasiva negli over 50 e dell’85% negli over 65 (dati americani).

Le reazioni avverse più comunemente segnalate (con incidenza superiore al 10%) nelle persone di età compresa tra 18 e 49 anni che hanno ricevuto V116 sono state: dolore nel sito di iniezione (73,1%), affaticamento (36,0%), mal di testa (27,5%), mialgia (16,4%), eritema nel sito di iniezione (13,8%) e gonfiore nel sito di iniezione (13,3%). Negli over 50 gli effetti collaterali sono risultati più rari, con solo dolore nel sito di iniezione (41,2%), affaticamento (19,7%) e mal di testa (11,0%) che si presentano con frequenza superiore al 10% delle somministrazioni.



www.repubblica.it 2024-06-26 10:13:42

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