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31 maggio 2024, Giornata mondiale senza tabacco

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Il 31 maggio di ogni anno l’Organizzazione mondiale della sanità – OMS celebra la Giornata Mondiale senza Tabacco (World No Tobacco Day 2024), allo scopo di evidenziare i rischi per la salute associati al consumo di tabacco e sostenere politiche efficaci per ridurne il consumo. La tematica proposta dall’OMS per il 2024 mira a proteggere i bambini e ragazzi e a sensibilizzare l’opinione pubblica anche sul rischio derivante dalle strategie di marketing delle industrie del tabacco.
“Protecting children from tobacco industry interference” (Proteggere i bambini dalle interferenze dell’industria del tabacco), questo il messaggio della campagna OMS 2024, che sui social media segue la strategia “per i giovani, attraverso i giovani”. 

Il tabacco in cifre

Il consumo di prodotti del tabacco (da fumo e non da fumo) è la principa­le causa di morbosità e mortalità prevenibile ed è un importante fattore di rischio prevenibile di malattie non trasmissibili come cancro, malattie polmonari e cardiache. Più di 8 milioni di persone ogni anno muoiono a causa del consumo diretto di tabacco; anche l’esposizione al fumo passivo è dannosa per la salute, causando annualmente circa 1,2 milioni di morti nel mondo.

Il tabacco provoca più decessi di alcol, aids, droghe, incidenti stradali, omicidi e suicidi messi insieme. Il fumo di tabacco, in particolare, è una causa nota o probabile di almeno 25 malattie, tra le quali bron­copneumopatie croniche ostruttive e altre patolo­gie polmonari croniche, cancro del polmone e altre forme di cancro, cardiopatie, vasculopatie.

  • Nel mondo, secondo i dati del 2022, almeno 37 milioni di giovani di età compresa tra 13 e 15 anni utilizzano qualche forma di tabacco.

  • Nella Regione Europea dell’OMS, l’11,5% dei ragazzi e il 10,1% delle ragazze di età compresa tra 13 e 15 anni sono consumatori di tabacco (4 milioni).

  • In Italia sono attribuibili al fumo di tabacco oltre 93.000 morti con costi diretti e indiretti pari a oltre 26 miliardi di euro (Tobacco Atlas – VI edi­zione), di cui circa 43.000 per tumori.
    Secondo i dati di due diverse indagini dell’Istituto Superiore di Sanità – ISS (per gli adulti la sorveglianza Passi, per i giovani l’indagine sul consumo di tabacco e nicotina negli studenti nell’anno scolastico 2023-2024), la maggioranza degli adulti tra i 18 e i 69 anni non fuma (59%) o ha smesso di fumare (17%), ma ancora un italiano su quattro è fumatore (24% – nel 2008 era il 30%). Questa percentuale cresce però tra i giovani, di cui il 30,2% usa almeno un prodotto tra sigaretta tradizionale, tabacco riscaldato o sigaretta elettronica. Sempre tra i giovani raddoppia il policonsumo, cioè l’utilizzo contemporaneo di diversi prodotti. Leggi tutti i dati nel comunicato stampa dell’Istituto Superiore di Sanità.
    Secondo i dati ISTAT aggiornati al 2023, i fumatori sono il 19,3% della popolazione di età superiore ai 14 anni, di cui il 23,1% uomini e il 15,7% donne; la prevalenza torna a mostrare una lieve diminuzione, dopo un aumento negli ultimi anni. 

Nuovi scenari

La comparsa sul mercato negli ultimi anni di nuovi prodotti a base di nicotina (dalle sigarette elettroniche ai prodotti del tabacco di nuova generazione) ha aperto nuovi scenari relativamente alle strategie di prevenzione. La loro diffusione come alternativa alle sigarette tradizionali, in particolare, rappresenta motivo di preoccupazione per la salute pubblica per i possibili effetti sulla salute legati all’eventuale presenza di sostanze pericolose o potenzialmente dannose in tali prodotti e anche nelle loro emissioni. Tali prodotti sono utilizzati con frequenza crescente anche dalle fasce più giovani di popolazione: dichiara di utilizzarli il 5,2% delle persone tra i 18 e 24 anni con le femmine che toccano una quota più elevata: circa il 7% contro il 3,6% dei maschi.

Questo non fa che confermare l’attualità della strategia di contrasto al tabagismo che resta una priorità per il nostro Paese e si basa su tre elementi fondamentali:

  • tutelare dalle emissioni i non consumatori
  • prevenire l’iniziazione
  • sostenere la cessazione.

Tale strategia richiede politiche intersettoriali e comprende interventi normativi, azioni di promozione della salute e prevenzione, sviluppo di metodologie e farmaci per favorire la cessazione, ecc.

Negli ultimi anni a livello nazionale e territoriale, sono stati raggiunti alcuni risultati, ma molto ancora c’è da fare, in un percorso lungo e complesso, affinché i diversi molteplici interessi correlati ai prodotti del tabacco non prevalgano sulla tutela della salute, fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, come sancito dall’Articolo 32 della Costituzione della Repubblica.

Cosa fare

La prevenzione del tabagismo è una delle aree del Programma nazionale Guadagnare Salute: rende­re facili le scelte salutari ed è presente in diversi programmi del Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025, con un approccio intersettoriale che prevede il coinvolgimento attivo di Amministra­zioni centrali, regionali, locali sia interne per agire su quello che è il principale fattore di rischio di malattie croniche

La strategia nazionale si sviluppa su tre direttrici:

  • sostegno, monitoraggio e ampliamento della legislazione di controllo del tabagismo, per pro­teggere la salute dei non fumatori
  • sviluppo di programmi di prevenzione negli am­bienti di vita e di lavoro e campagne di informa­zione e comunicazione multimediali per ridurre la prevalenza dei consumatori, in particolare tra i giovani
  • implementazione di interventi per la cessazio­ne, attraverso la formazione e il coinvolgimento dei professionisti sanitari, a partire dai medici di medicina generale, il sostegno ai Centri Anti Tabacco, l’attivazione di programmi di comuni­tà, l’attuazione delle norme comunitarie sulla regolamentazione degli ingredienti, il confezio­namento e l’etichettatura dei prodotti.

Accanto alle azioni già pianificate nei diversi setting di intervento nei Piani Regionali della Prevenzione, molte Regioni hanno previsto specifiche iniziative per il 31 maggio per coinvolgere i ragazzi nelle scuole, esortandoli a riflettere sulle tattiche dell’industria del tabacco, per sensibilizzare e motivare alla cessazione nei luoghi di lavoro o per fornire informazioni sull’offerta dei Centri Anti Tabacco presenti nei diversi territori.

Telefono verde sul fumo dell’ISS

Il Telefono Verde contro il Fumo 800 554088, numero presente dal 2016 (D.L.vo n.6 del 2016) sui pacchetti di sigarette, è un servizio nazionale anonimo e gratuito, promosso dall’OssFAD (Osservatorio Fumo, Alcol e Droga dell’Istituto Superiore di Sanità), che svolge attività di consulenza sulle problematiche legate al fenomeno del tabagismo. Dal 2003 ad oggi, in 20 anni di attività, il Telefono Verde ha gestito circa 111mila le chiamate.

Per approfondire



www.salute.gov.it 2024-05-30 21:01:41

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