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Retinite pigmentosa: gli integratori funzionano?

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Gli integratori per la vista vengono spesso pubblicizzati come soluzioni miracolose per prevenire o alleviare le malattie oculari. Prodotti a base di vitamine, minerali, e altri nutrienti come il coenzima Q10 e la citicolina sono diventati popolari tra coloro che cercano di proteggere i loro occhi dall’invecchiamento e da malattie ereditarie. È il caso del lettore che ci scrive e che è affetto da retinite pigmentosa, una malattia genetica che colpisce la retina, la parte dell’occhio responsabile della percezione della luce. Questa condizione provoca una progressiva perdita della vista, iniziando spesso con difficoltà nella visione notturna e un restringimento del campo visivo, che può portare alla cecità.

A fare chiarezza sull’utilizzo degli integratori per questa ed altre patologie oculari è Paolo Nucci, ordinario di Oftalmologia presso Università di Milano Facoltà di Medicina-Dipartimento di Scienze Biomediche, Chirurgiche e Odontoiatriche; Presidente Società Italiana dì Oftalmologia Pediatrica e Strabismo.

Mandate le vostre domande a [email protected]

Domanda. Ho ereditato la retinite pigmentosa e per alleviare i sintomi prendo degli integratori tra cui uno a base di coenzima Q10 e citicolina. Li ritiene efficaci o c’è qualcosa che abbia effetti migliori?

Risposta. Neanche le più recenti evidenze scientifiche provano che l’integrazione alimentare o farmacologica abbia efficacia nel prevenire l’aggravamento della retinite pigmentosa o di altre forme distrofiche ereditarie. In generale, l’uso di integratori per la prevenzione delle patologie oculari è un tema che suscita molte discussioni e controversie.

Tra gli aspetti critici c’è la limitata evidenza scientifica: mentre alcuni studi suggeriscono che certi integratori possono avere effetti benefici sulla salute degli occhi, come la luteina e la zeaxantina per la degenerazione maculare legata all’età (AMD), le evidenze non sono sempre solide o conclusive. Inoltre, c’è il rischio di un sovradosaggio.

Gli integratori alimentari, essendo facilmente accessibili, possono portare a sovradosaggi di vitamine e minerali. Per esempio, è stata dimostrata la tossicità dovuta ad un eccesso di vitamina A, con effetti negativi sulla salute in generale. Alcuni integratori, poi, possono interagire con farmaci prescritti, alterandone l’efficacia o aumentando il rischio di effetti collaterali. Ad esempio, la vitamina E in alte dosi può aumentare il rischio di emorragie nei pazienti che assumono anticoagulanti.

Un altro aspetto critico riguarda il fatto che gli integratori non sono regolamentati con la stessa rigidità dei farmaci. Ciò significa che la qualità, la purezza e la concentrazione degli ingredienti possono variare notevolmente tra i prodotti. 

Da non sottovalutare poi che gli integratori possono essere costosi e i benefici in termini di prevenzione delle patologie oculari potrebbero non giustificare il costo per tutti i consumatori, specialmente in assenza di prove solide di efficacia. Infine, gli effetti degli integratori possono variare notevolmente da persona a persona. Fattori come la dieta, la genetica, lo stile di vita e lo stato di salute generale possono influenzare come un individuo risponde ad un integratore. In sintesi, mentre alcuni integratori potrebbero offrire benefici per la salute degli occhi, è importante adottare un approccio critico e basato su evidenze scientifiche solide.

I pazienti dovrebbero sempre consultare un professionista sanitario prima di iniziare qualsiasi regime di integratori, per evitare potenziali rischi e interazioni. 



www.repubblica.it 2024-06-25 09:48:30

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