Malati reumatologici, immunologici e rari: “No allo slittamento della seconda dose de…


“I pazienti reumatologici sono soggetti fragili, per questo il richiamo della vaccinazione anti-Covid non deve subire slittamenti. Va effettuato entro il termine stabilito dagli studi scientifici ad oggi disponibili”. E’ quanto scrive l’Associazione Nazionale Malati Reumatici – Anmar Onlus in una lettera inviata, tra gli altri, al Ministro della Salute Roberto Speranza, al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e al Commissario Straordinario Francesco Paolo Figliuolo. Una lettera scritta in seguito alla notizia che una donna con artrite reumatoide del Lazio ha avuto uno slittamento della somministrazione della seconda dose oltre le tempistiche indicate dai protocolli per il vaccino Pfizer.

Non solo vaccini

Un fatto non isolato: “Stiamo ricevendo molte segnalazioni di una mancata realizzazione del programma vaccinale a tutela dei pazienti affetti da patologie rare e croniche come quelle reumatiche”, dichiara Silvia Tonolo, Presidente Anmar: “A queste si aggiungono le molte difficoltà riscontrate dai malati nelle prenotazioni prioritarie dei vaccini o nell’effettuare le visita INPS per il riconoscimento dell’invalidità. Siamo consapevoli che la pandemia abbia travolto il Paese e portato al collasso la sanità regionale e nazionale. Tuttavia oggi, a distanza di oltre un anno dalla dichiarazione di emergenza, non è più accettabile che i nostri malati debbano subire ritardi negli aggiornamenti dei piani terapeutici, sospensioni delle visite presso gli enti previdenziali e ora anche slittamenti vaccinali per l’incapacità di coloro che dovrebbero organizzare una macchina da guerra all’altezza di un sistema sanitario tanto decantato dalle altre nazioni”.

 

5 milioni di pazienti

Anmar chiede che la modalità di prenotazione venga modificata per permettere ai pazienti fragili di avere sempre, e non per periodi limitati, una linea preferenziale. “Va inoltre stabilito – prosegue Tonolo – che sia sufficiente autocertificare, al momento della prenotazione, la sussistenza di una patologia accertata clinicamente da specialisti di enti pubblici o privati accreditati per non incappare in altri paletti burocratici che di fatto inceppano il sistema. Chiediamo dunque – conclude – che tutte le Autorità si adoperino immediatamente in concreto e non più solo a parole perché gli oltre 5 milioni di pazienti reumatologici che vivono in Italia siano tutelati da un punto di vista socio-sanitario in questo momento ancora molto difficile”.



www.repubblica.it 2021-05-17 13:18:35

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