Tamponi fino a 200 euro: dalla Lombardia alla Sicilia corsa al rialzo dei prezzi



Una scelta obbligata

I tempi nelle strutture private sono molto più brevi rispetto a quelli che ormai garantisce il settore pubblico. Con il privato non si superano quasi mai le 48 ore, mentre le Agenzie di tutela della Salute ormai danno indicazione di non andare proprio a farsi il tampone molecolare in ospedale se si teme di essere positivi ma non si hanno sintomi, consigliando, invece, la via della quarantena per 14 giorni senza test.

Il pubblico non riesce più evidentemente a sostenere la domanda in Lombardia. Pertanto, non è più possibile parlare di libera scelta del cittadino. Se si ha l’esigenza di avere informazioni repentine sulla propria condizione di salute, per motivi personali o professionali, solo il privato in questo momento in Lombardia può dare la certezza di un responso rapido e senza lunghe file in pronto soccorso.

Prezzi consigliati (non imposti)

In tempi difficili come questi è comprensibile che la domanda superi l’offerta e che il privato offra un valido supporto. Meno comprensibile è invece la scelta della Regione Lombardia di non imporre dei prezzi per legge, considerando che i poteri commissariali regionali oggi permetterebbero di intervenire.

I tentativi di normare i prezzi sono stati timidi e, quindi, non ascoltati. Il 12 maggio scorso, con una delibera regionale, l’assessorato alla Sanità ha consigliato il prezzo di 62,89 euro per i tamponi molecolari. Si trattava, però, di un suggerimento, di cui tutti si sono dimenticati nel corso dei mesi. Non ci sono controlli e le strutture private nel loro sito inseriscono senza problemi il prezzo che vogliono.

In un’altra delibera regionale dello stesso giorno (la n.3132 del 12 maggio 2020) veniva inoltre stabilito che le strutture private che fanno i test seriologici – quelli che rilevano solo la presenza di anticorpi – poi si sarebbero dovute riservare di fare privatamente solo il 20% dei successivi tamponi (obbligatori nel caso in cui il test sierologico dia risultato positivo), rendendone disponibile l’80% per il sistema sanitario pubblico. Un limite all’attività privata, per il quale, però, non si capisce chi sia il controllore e se i controlli ci sono davvero.



www.ilsole24ore.com 2020-12-01 17:43:27

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